Il mondo dei semiconduttori americani sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua storia recente, con Intel al centro di una complessa partita geopolitica che coinvolge direttamente la Casa Bianca. L'amministrazione Trump ha posto l'industria dei chip al cuore della strategia di sicurezza nazionale, e ogni mossa dei protagonisti viene scrutinata con attenzione maniacale. In questo scenario, la tensione tra il presidente e il CEO di Intel Lip-Bu Tan aveva raggiunto livelli critici nelle scorse settimane, quando Trump aveva pubblicamente messo in dubbio la lealtà del dirigente verso gli Stati Uniti.
Il confronto diretto alla Casa Bianca
La svolta è arrivata con un incontro faccia a faccia programmato da diversi giorni. Tan si è recato personalmente alla Casa Bianca per quello che molti analisti interpretano come un tentativo di ristabilire la fiducia con l'amministrazione americana. Il presidente aveva in precedenza definito il CEO "altamente compromesso" a causa dei suoi presunti legami passati con aziende cinesi, arrivando persino a suggerire le sue dimissioni immediate.
Trump stesso ha confermato l'incontro attraverso un post su Truth Social, descrivendo la "storia interessante di successo e ascesa" di Tan. Durante la visita, il dirigente di Intel ha avuto modo di confrontarsi non solo con il presidente, ma anche con figure chiave del gabinetto come il Segretario al Commercio Howard Lutnick e il Segretario al Tesoro Scott Bessent.
La strategia industriale americana in gioco
Al centro delle discussioni c'è il futuro stesso di Intel come campione nazionale dei semiconduttori. L'amministrazione Trump spinge per una separazione della divisione foundry dell'azienda, una mossa che secondo alcuni esperti potrebbe liberare risorse e aumentare la competitività. Tan si oppone fermamente a questa ipotesi, puntando invece sui progressi tecnologici raggiunti con i nuovi processi produttivi come il 18A e il 14A.
La posizione di Intel presenta alcuni vantaggi strategici rispetto ai concorrenti asiatici. Essendo un produttore domestico, l'azienda non subisce le tariffe imposte su TSMC e Samsung, mantenendo così un margine competitivo importante nel mercato americano.
Investimenti limitati ma tecnologia avanzata
Intel affronta la sfida con risorse finanziarie limitate rispetto ai giganti del settore. L'azienda non può permettersi investimenti "da centinaia di miliardi" come i suoi competitor, ma compensa questa debolezza sviluppando processi produttivi all'avanguardia direttamente sul suolo americano. Questa strategia potrebbe rivelarsi vincente agli occhi di un'amministrazione che pone la sicurezza nazionale e l'indipendenza tecnologica al primo posto.
Il meeting alla Casa Bianca sembra aver creato le premesse per una collaborazione costruttiva tra Intel e il governo federale. Le prossime settimane saranno decisive per definire il piano industriale che verrà presentato al presidente, con l'obiettivo di garantire un futuro solido al principale produttore di chip americano in un momento cruciale per l'industria globale dei semiconduttori.