Intel, HP, Dell e Microsoft unite contro i dazi di Trump

Intel, HP, Microsoft e Dell sperano in un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Gli effetti potrebbero essere deleteri per l'economia e l'innovazione statunitense.

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a cura di Salvatore Catalano

Intel, HP, Microsoft e Dell hanno deciso di unire le forze, in una lettera congiunta, schierandosi contro i dazi doganali per 300 miliardi dollari proposti da Donald Trump sui beni importati dalla Cina, tra cui rientrano computer portatili e tablet.

Come riportato in prima istanza da Bloomberg, le quattro aziende si oppongono apertamente all'escalation dei dazi doganali sulle importazioni dalla Cina, affermando che tale pratica risulterà negativa per l’industria e i consumatori.

Secondo le previsioni delle aziende, i dazi potrebbero impattare in modo decisivo sul periodo del "back to school" e quello delle vacanze natalizie, quando molti sono soliti acquistare nuovi computer.

"I dazi danneggeranno i leader tecnologici statunitensi, ostacolando la loro capacità di innovare e competere in un mercato globale", hanno affermato le società. "I nostri clienti più sensibili al prezzo saranno quelli più colpiti".

Intel, HP, Dell e Microsoft affermano che i consumatori potrebbero vedersi costretti a puntare all'acquisto di vecchi modelli, che tuttavia potrebbero non garantire le migliori funzionalità di sicurezza. Altri invece desisteranno del tutto dal fare acquisti.

Secondo uno studio pubblicato dalla Consumer Technology Association, un'organizzazione industriale e un gruppo di pressione (lobby), i prezzi di laptop e tablet potrebbero aumentare fino al 19% se i dazi proposti da Trump saranno messi in atto. Si parla di circa 120 dollari di aumento per il prezzo medio al dettaglio di un portatile.

Nel loro comunicato congiunto, le quattro aziende hanno dichiarato di aver speso in totale 35 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo nel 2017, e che i dazi potrebbero danneggiare l'innovazione e i posti di lavoro dei lavoratori statunitensi spostando i flussi di denaro altrove, aiutando così quei produttori che non dipendono dalle vendite sul suolo statunitense.

Intanto gli Stati Uniti e la Cina hanno detto che i loro presidenti si incontreranno in Giappone la prossima settimana per rilanciare i negoziati commerciali dopo un mese di stallo, non resta che attendere per vedere quali saranno gli sviluppi.