Intel lavora al successore del Quark per l'hi-tech indossabile

Dopo i system on chip Quark, primo passo di non troppo successo verso il mondo dei computer indossabili e l'Internet delle cose, Intel è pronta a rilanciare nel 2015 con Dublin Bay e consumi inferiori ai 2 watt.

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a cura di Manolo De Agostini

Con la board di sviluppo Galileo (disponibile su Amazon), Intel ha introdotto anche i SoC Quark, creando una nuova famiglia di prodotti small-core e a basso consumo pensata per aree in rapida crescita, dall'Internet delle cose ai computer indossabili del futuro.

L'azienda ha realizzato diverse varianti di Quark, appartenenti alla famiglia X1000, tutte dotate di un singolo core a 32 bit compatibile con istruzioni "Pentium ISA" (Instruction Set Architecture) che opera a 400 MHz. Al di là di Galileo, Quark non ha ancora trovato spazio in prodotti commerciali. Anzi, Intel ha persino dovuto rivedere il progetto Edison di "PC in una scheda SD" optando per le più potenti, ma anche affamate di energia, soluzioni Atom.

Una sconfitta a metà per la casa di Santa Clara, che avrebbe sicuramente voluto suscitare maggiore interesse per Quark, ma al tempo stesso una mezza vittoria. Nella prima parte dell'anno passato Intel non aveva dimostrato grande interesse per il mercato dei dispositivi indossabili e l'Internet delle cose, poi con il passaggio di consegne alla guida dell'azienda da Paul Otellini a Brian Krzanich tutto è cambiato.

Intel si è riorganizzata e dotata di una nuova unità dedicata ai prodotti "ultra-mobile", cioè ai progetti legati ai trend del futuro. Dopodiché, qualche mese dopo, Krzanich ha creato lo "IoT Solutions Group", un'ulteriore divisione dedicata ai dispositivi di uso comune - lavatrici, frigoriferi e molto altro - dotati di connettività per interagire tra loro e con noi, tramite smartphone, tablet e computer.

L'azienda ha quindi dimostrato di voler dire la sua in settori strategici per qualsiasi azienda hi-tech che vuole rimanere rilevante in futuro e l'entrata nell'Open Interconnect Consortium ne è un'ulteriore dimostrazione. Per l'anno prossimo Intel ha quindi in progetto di rilanciare: secondo CPU World la roadmap prevede l'arrivo di un nuovo system on chip chiamato "Dublin Bay". Non è chiaro se il nome commerciale sarà ancora Quark o sarà differente.

Al momento si conoscono due caratteristiche tecniche: si conferma l'uso di un singolo core e il TDP inferiore ai 2 watt. Dato che i chip Quark sono prodotti a 32 nanometri, Intel potrebbe passare ai 22 nanometri per la prossima generazione oppure azzardare e passare direttamente ai 14 nanometri. Probabilmente sceglierà la prima strada, anche perché il TDP dei prodotti attuali è di 2,3 watt.

Per quanto riguarda le prestazioni non ci sono informazioni, ma è chiaro che un'ulteriore miniaturizzazione potrebbe portare a un aumento della frequenza. Non è da escludersi però che ci sia una rivisitazione a livello d'architettura, per rendere il SoC più completo, magari con supporto USB 3.0 e a memorie DDR3 con frequenza più elevata (Quark supporta soluzioni DDR3-800).