Ricapitolando

Intel ci ha presentato la nuova architettura Silvermont dedicata ai chip a 22 nanometri Atom per smartphone e tablet. Ecco cosa cambia nel cuore di un progetto nato per recuperare il gap con le soluzioni ARM e conquistare il mercato.

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a cura di Tom's Hardware

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In base ai cambiamenti operati ai core e il design modulare introdotti da Intel con Silvermont, la prossima generazione di processori Atom potrebbe davvero cambiare ciò che pensiamo di questa famiglia di soluzioni. Non è tuttavia la velocità il principale problema di Atom contro la concorrenza ARM, ma è l'energia richiesta. In passato abbiamo visto che lo Z2760 a 32 nanometri tiene testa a Qualcomm e Nvidia, ma per superare davvero un'architettura ARM Intel deve affidarsi molto alla sua esperienza con i processi produttivi per ottimizzare anche l'efficienza.

Questo è esattamente ciò che Intel tenta di fare con i 22 nanometri. Poiché Atom è un SoC, Intel può far affidamento su diverse versioni del processo a 22 nanometri per massimizzare le prestazioni o la densità. Quindi la somma totale del vantaggio sul processo produttivo di Intel, l'architettura che consente di offrire e le ottimizzazioni per limitare il consumo energetico, equivalgono a ciò che l'azienda definisce una "enorme gamma dinamica di operazioni". In che modo si manifesta tutto ciò? Guardate l'immagine qui sotto:

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L'architettura Silvermont dovrebbe consumare davvero molto poco e offrire prestazioni elevate usando il medesimo approccio simmetrico impiegato da Saltwell. Tutto questo però è ampiamente migliorato a causa dell'interazione tra produzione a 22 nanometri, miglioramenti dell'IPC per core, scalabilità tra più core e modifiche che portano l'energia usata dal core al minimo.

Gli approcci asimmetrici incappano invece in un penalty prestazionale passando da una logica ottimizzata per i consumi a una per le prestazioni e poi perdono efficienza per via dei requisiti energetici più alti di questi core veloci. Se c'è una chiave che riflette il potenziale impatto di Silvermont, è questa. Raggiungere consumi inferiori con prestazioni minime superiori e migliori prestazioni – sempre con consumi inferiori – rispetto alla concorrenza è ciò che farà eccellere Silvermont, se le proiezioni di Intel dovessero essere corrette.

Silvermont cambia le carte in tavola?

Intel ci ha mostrato diverse slide con proiezioni sulle prestazioni e i consumi di Silvermont. Alcune di queste confrontavano Saltwell a Silvermont, riflettendo i grandi passi avanti e i tagli in ognuna di queste categorie, rispettivamente. Altre hanno messo il chip dual-core Silvermont a confronto con le  soluzioni dual e quad-core della concorrenza, stando ben sotto al target degli smartphone.

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Un terzo set di slide illustrava i vantaggi prestazionali di Silvermont con consumi fissi e il risparmio energetico con le prestazioni di picco. Ogni classifica evidenziava un duplice messaggio: a pari livelli di consumo il nuovo SoC di Intel risulta più rapido – e non di poco – rispetto alle soluzioni concorrenti, oppure è in grado di assorbire meno energia della concorrenza alle massime prestazioni.

I prodotti basati su Silvermont non sono tuttavia ancora disponibili, per non parlare di tablet o smartphone costruiti basati su tali chip. Il chip è così in competizione con i SoC ARM già in commercio e non con quelli futuri. Sembra tuttavia un ottimo passo verso il vecchio obiettivo di Intel, che è quello di riacciuffare e sorpassare la concorrenza in pochi anni.

Attendiamo con ansia ulteriori dettagli sui SoC basati su Silvermont e quale sarà la soluzione grafica scelta da Intel (che dovrebbe essere basata sulla GPU di Ivy Bridge) per procedere con dei test sul campo. Intel ha dimostrato con il suo Atom Z2760 e Windows 8 che i tablet possono essere flessibili come e quanto i PC. Questa combinazione manca però di prestazioni e qualità costruttiva. Silvermont, quasi certamente, risolverà il primo problema. Intel però non può fare tutto da sola: ha bisogno che i suoi partner realizzino dispositivi di buon livello. Solo così l'azienda potrà davvero competere con le proposte ARM.