Gestione energetica: la chiave per le architetture mobile di successo

Intel ci ha presentato la nuova architettura Silvermont dedicata ai chip a 22 nanometri Atom per smartphone e tablet. Ecco cosa cambia nel cuore di un progetto nato per recuperare il gap con le soluzioni ARM e conquistare il mercato.

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a cura di Tom's Hardware

Gestione energetica: la chiave per le architetture mobile di successo

Per massimizzare la frequenza del core Saltwell a 32 nanometri, Intel ha usato una caratteristica che opportunisticamente offre stati P aggiuntivi in base al margine termico disponibile. L'implementazione di questa tecnologia in Silvermont è, apparentemente, più simile al Turbo Boost in quanto l'incremento di frequenza è gestito in hardware in base alle rilevazioni termiche, elettriche ed energetiche. Più importante della velocità extra che ottenete in modalità burst, però, è come il chip scala verso il basso.

Oggi ci sono dispositivi mobile che funzionano a piena velocità fino a quando la temperatura diventa eccessiva, al punto che entrano in throttling – cioè saltano cicli di lavoro - per ridurre la temperatura. È un comportamento abbastanza evidente da influenzare negativamente l'esperienza utente. Intel afferma che Silvermont affronta tali situazioni in modo molto più elegante, abbassando la propria frequenza naturalmente prima che venga raggiunta una temperatura tale da scatenare un cosiddetto "evento termico".

Il budget energetico del SoC può essere condiviso tra i core e altre IP (proprietà intellettuali) sul die, incluse IP di terze parti. La grafica è probabilmente quella più importante. L'illustrazione qui sotto descrive questo comportamento abbastanza chiaramente: i core possono spartire energia e prendere in prestito del margine dalla grafica, che rallenta; i core possono inoltre accelerare dinamicamente, persino con la GPU attiva, se il livello termico è accettabile. Intel afferma che questi concetti derivano dal Turbo Boost, ma gli algoritmi e i meccanismi di implementazione sono differenti.

Per quanto riguarda il core Intel ha poi implementato molti stati energetici noti, con la possibilità per i core di entrare in stato C6 in modo indipendente, mentre in passato non potevano. Poiché Silvermont è basato su moduli, Intel ha introdotto sotto-stati che consentono di controllare i contenuti della cache L2 in base al software. Sulla base degli stati di "standby connesso" S0ix introdotti nel 2010 con la piattaforma Moorestown, Silvermont può mantenere lo stato del core mediante transizioni alla modalità standby del SoC. Questo significa che potete riprendervi da tali modalità più rapidamente, anche se Intel non è stata chiara su "quanto più velocemente".