La pellicola fotografica ritorna nel monitor touchscreen

La base della pellicola fotografica, cioè i sali d'argento, potrebbero essere la chiave per costruire schermi touch screen a basso costo. Lo specialista Fujifilm potrebbe aver trovato la giusta formula.

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a cura di Alberto De Bernardi

Fujifilm ha trovato il modo di rendere meno costosi i display touch screen, grazie all'utilizzo degli alogenuri di argento in sostituzione del cosiddetto ITO (Indium Tin Oxide, ossido di indio drogato con stagno) attualmente utilizzato.

Dopo essere stati abbandonati dalla fotografia, i sali d'argento torneranno a nuova vita grazie ai display touch screen? Fujifilm e Microsoft lo sperano.

Gli alogenuri d'argento sono qualcosa di non solo più economico (si stima che aggiungere un display touch da 27 pollici ITO incrementa di 180 dollari il costo totale del PC, un display da 12 pollici circa 50 dollari), ma che Fujifilm conosce bene essendo la base delle pellicole fotografiche.

Inoltre, secondo Fujifilm, i sali d'argento consentono una lettura più accurata del tocco e portano il non trascurabile vantaggio di essere più robusti e malleabili. A differenza dei fragili touch screen ITO, infatti, un touch screen di nuova generazione costruito con questa tecnologia potrebbe anche essere flessibile.

Fujifilm potrebbe così diventare un prezioso alleato per Microsoft, il cui nuovo Windows 8 punta molto sul touch ma con una base installata di hardware compatibile davvero minuta - si stima infatti che solo il 13% dei notebook venduti quest'anno sarà dotato di schermo touch.