L'Apple II compie 35 anni e resta una pietra miliare dei PC

35 anni fa Apple presentò l'Apple II, un personal computer che costava 1298 dollari e aveva un processore da 1 MHz e un monitor a 6 colori. A Wozniak il merito del progetto tecnico, Jerry Manock ideò il design rivoluzionario. Steve Jobs disse la sua e lo portò al successo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Oggi l'Apple II festeggia 35 anni. Era il 1977 quando la giovane Apple Computer lo mostrò per la prima volta all'auditorio civico di San Francisco, nel corso dell'evento West Coast Computer Faire. Forse qualcuno dei 12.000 presenti aveva capito che era l'inizio di una rivoluzione, ma sicuramente pochissimi avevano compreso che Apple e i suoi prodotti sarebbero stati più determinanti di tutti gli altri 180 espositori che popolavano l'evento.

Apple II

Si dovette attendere l'estate del 1977 per le prime spedizioni, ma entro la fine dell'anno c'erano già molti utenti che avevano scelto il sistema di Apple per uso privato, in alternativa agli altri due prodotti esistenti all'epoca: il Commodore PET 2001 e il Radio Shack TRS-80. Come il Commodore, l'Apple II è stato uno dei primi personal computer di successo prodotti a livello industriale, e il suo successo è stato consolidato dal successore Apple IIe, che tenne a galla Apple per un decennio, fra il 1983 e il 1993.

La configurazione hardware comprendeva un processore MOS 6502 da 1 MHz, 4 kB di memoria RAM espandibile fino a 48 kB. Il monitor visualizzava la risoluzione massima di 280 × 192 pixel a 6 colori, oppure di 40 × 80 a 15 colori in modalità testo. L'archiviazione dei dati era affidata a uno o due drive per floppy disk da 5,25 pollici. Il primo disco fisso di Apple, infatti, arrivò solo successivamente e si trattava del ProFile da 5 MB. Nel 1977 l'Apple II costava 1.298 dollari, che considerati gli stipendi dei tempi equivalgono grossomodo a 5000 dollari di oggi.

Steve Wozniak con l'Apple II

Il merito dell'Apple II è sempre stato riconosciuto ai due cofondatori della Apple, Steve Jobs e Steve Wozniak, ma pochi sanno che a fornire il denaro necessario per trasformare il garage di Wozniak in una vera azienda fu Mike Markkula, un miliardario ex Intel in pensione a cui i due soci devono praticamente tutto.

La parte tecnica fu per buona parte merito di Wozniak, che progettò la maggior parte dei circuiti, la tecnologia per la visualizzazione grafica dei colori e il controller del disco fisso, e scrisse anche il software. Tutto per passione, perché ai tempi lavorava per HP, da cui rassegnò le dimissioni solo dopo che Markkula finanziò il progetto. Rod Holt era invece il creatore del super-efficiente alimentatore dell'Apple II.

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Fra gli aspetti importanti di questo computer c'è anche il rivestimento esterno: i primi PC, come per esempio l'Altair, avevano l'aspetto di apparecchiature di laboratorio. L'Apple II aveva uno chassis beige arrotondato, disegnato da Jerry Manock, che ai tempi sembrava qualcosa di fantastico. Nella brochure di Apple di allora si leggeva: "la semplicità è l'ultima sofisticazione", una frase presa in prestito da Leonardo Da Vinci che sarebbe stata poi alla base della filosofia Apple.

La domanda a questo punto è qual era il ruolo di Steve Jobs nella creazione dell'Apple II? Al momento dell'annuncio Jobs aveva 22 anni e dal lancio dell'Apple I si era già confermato come leader. "Espresse il suo giudizio, che era il suo grande talento", come avrebbe in seguito dichiarato Chris Espinosa, tuttora dipendente di Apple. È fuor di dubbio che Woz, Markkula e gli altri avrebbero creato un ottimo computer anche da soli, ma stando alle cronache fu Jobs a farlo diventare un prodotto di consumo e a garantirgli un successo decennale.