Le vendite di PC Windows 8 non decollano, delusione Fujitsu

La giapponese Fujitsu è solo l'ultima azienda in ordine di tempo a parlare di domanda debole per i computer Windows 8. In molti si aspettavano che l'arrivo del nuovo sistema operativo avrebbe invertito la tendenza, risollevando un settore in crisi, ma le cose non sembra stiano andando come sperato.

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a cura di Manolo De Agostini

Le vendite di PC continuano a essere deludenti e l'arrivo di Windows 8 non è al momento riuscito a invertire la tendenza. È questo il quadro che emerge dalle dichiarazioni di alcuni dirigenti di Fujitsu, Asus e Acer. Secondo Masami Yamamoto, presidente della giapponese Fujitsu, la domanda dei consumatori per il nuovo sistema operativo di casa Microsoft è "debole".

Per questo motivo, e per la crisi economica che ha colpito in particolare l'Europa, Fujitsu si è ritrovata costretta a tagliare le stime di vendita, passando da sette a sei milioni per l'anno fiscale che per le aziende giapponesi si chiuderà a fine marzo. Secondo dati di NPD Group, riportati da Businessweek,  le vendite al dettaglio di prodotti con sistema operativo Windows negli Stati Uniti si sono contratte del 21% rispetto all'anno passato. L'analisi si è concentrata sul primo mese di vita di Windows 8.

Il crollo sarebbe stato alimentato dalla frenata dei notebook, le cui vendite sono scese del 24% anche per colpa di un fenomeno ormai noto: in tanti optano per l'acquisto di tablet, in particolare iPad e soluzioni Android.

Il lamento di Fujitsu non rappresenta una voce fuori dal coro, ma è solo uno dei tanti. Emmanuel Fromont, presidente di Acer America, ha dichiarato al New York Times che le vendite di Windows 8 non hanno raggiunto le attese iniziali. "È un avvio lento, non c'è dubbio". Anche David Chang, direttore finanziario di Asus, ha espresso un parere dello stesso tenore, intervistato dal Wall Street Journal.

Tanti faticheranno quindi a conciliare le vendite di Windows 8, che hanno superato in breve tempo 40 milioni di licenze, con le affermazioni citate pocanzi e le notizie circolate a metà novembre (I PC Windows 8 rimangono sugli scaffali a prendere polvere). Secondo noi tutto ha un filo logico.

Il traguardo annunciato da Microsoft si spiega con le licenze comprate dai produttori, sia per i nuovi PC e che i tablet immessi in commercio, a cui dobbiamo sommare aggiornamenti e nuove copie acquisite dai privati. Non sono note le proporzioni, in quanto la casa di Redmond non ha divulgato numeri in proposito.

Steve Ballmer chiede tempo...wait...

C'è stata quindi una naturale corsa all'acquisto delle licenze, complici anche delle promozioni davvero ghiotte. Inoltre Windows è ora anche sui tablet e questo, in teoria, dovrebbe ampliare la base di dispositivi per cui vi è bisogno di una licenza. Non c'è quindi nulla di strano nella buona partenza. Ciò che bisogna fare è attendere i dati dei prossimi mesi, perché se i PC non si vendono, difficilmente i produttori confermeranno l'acquisto di licenze in grandi volumi. I tablet potrebbero compensare, ma non è detto.

"Non possiamo essere ottimisti sull'andamento dell'industria dei PC", ha dichiarato Yoshihisa Toyosaki, analista di Architect Grand Design. "I produttori che hanno scommesso su Windows 8 hanno fallito perché i tablet a basso costo stanno portando via loro clienti". Già, di nuovo i tablet, sia iPad che Android, senza contare i Kindle Fire. Tutti prodotti che un tempo non c'erano e oggi invece sono parte centrale della vita di molti di noi.

Non esistono tablet Windows 8/RT davvero a basso costo e in un periodo di crisi economica si prefigurano due situazioni: non si acquistano beni se non di stretta necessità (la crisi del PC lo dimostra), oppure se si spende qualcosa si cerca di ottimizzare il rapporto qualità/prezzo. Da tutto questo deriva l'andamento deludente segnalato dai produttori e la scarsa fiducia per il futuro.

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Questa ci sembra una delle possibili spiegazioni per far quadrare i conti, ma probabilmente ne esistono altre. In tutto questo ci siamo ben guardati dal tirare in ballo pareri sul sistema operativo, fonte di infinite diatribe che infiammano i cuori e le menti degli appassionati. Francamente lo riteniamo un motivo per cui alcuni non sono passati a Windows 8, ma non il principale freno alle vendite di computer basati sul nuovo SO. A ogni modo per la metà del prossimo anno è previsto un aggiornamento, nome in codice Windows Blue, che dovrebbe modificare alcuni aspetti.

Un update che molti vedranno come una corsa ai ripari da parte di Microsoft, e in parte potrebbe essere così (forse lo scopriremo in futuro), ma che riteniamo sia da osservare in un'ottica diversa, cioè quella di un naturale ciclo di aggiornamento annuale/semestrale come già fanno Apple e Google con i rispetti sistemi operativi.

Ecco, metà del 2013 potrebbe essere il momento giusto per tirare le prime somme sull'andamento di Windows 8 e capire se la scommessa più rischiosa della storia di Microsoft sta pagando oppure fallendo, senza dimenticare che lo scenario attuale è molto diverso persino rispetto a tre anni fa, quando i tablet erano solo una voce di corridoio e poco più.