Medicine Bluetooth, le pillole parlano al tuo medico

Novartis, un'azienda farmaceutica svizzera, sta testando un chip che si può ingerire e abbinare ai medicinali. Questi chip sono capaci d'inviare dati biometrici via bluetooth al medico. I principali candidati a sfruttare questa tecnologia sono i pazienti trapiantati, per evitare il rischio di rigetto degli organi.

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a cura di Roberto Caccia

L'azienda farmaceutica svizzera Novartis sta sviluppando un chip che può essere integrato nelle medicine e si attiva con l'acido gastrico dei pazienti. Questo "Ingestible Event Marker" (IEM), userà il bluetooth per inviare al medico i dati biometrici rilevati, come il battito cardiaco, la temperatura corporea e i movimenti del corpo. Tutte queste informazioni serviranno a monitorare l'efficacia della medicina.

I principali candidati a sfruttare questa tecnologia sono i pazienti che hanno subito un trapianto, per evitare il rischio di rigetto degli organi, ma l'uso di questi chip si può estendere a molte altre patologie.

Novartis ha investito 24 milioni di dollari per avere accesso a questi microchip, inventati da un'azienda privata Californiana, la Proteus Biomedical. La licenza della tecnologia consente a Novartis di posizionarsi davanti ai suoi rivali.

Il chip di Proteus Biomedical

Uno dei punti chiave per l'approvazione di questi chip è la garanzia che la privacy del paziente sia completamente protetta, evitando il rischio che i dati sensibili trasmessi senza fili possano giungere a persone diverse dal medico curante.

Se i test dimostreranno che il dispositivo non è in grado di alterare l'effetto dei medicinali, e che la privacy dell'utente è sufficientemente protetta, gli IEM potrebbero essere approvati e poi resi disponibili in Europa nel corso del 2012.