Il social networking non solo ha contagiato la comunità online ma potrebbe diventare, in futuro, un elemento chiave dei processi collaborativi all’interno delle imprese. Microsoft, durante il recente CEO Summit , ha approfittato dell’occasione per mostrare le slide del suo nuovo software server che permetterà ai dipendenti di un’impresa di condividere e quindi individuare tutti i dati archiviati nei computer aziendali. Sulla carta non si tratta certamente di una novità, ma la sua implementazione ha spinto oltre ogni precedente standard il valore della condivisione. Microsoft SharePoint server software disporrà infatti di una funzione, denominata Knowledge Network, che in automatico sarà in grado di elaborare i profili degli impiegati e le loro aree di competenza.
I tecnici di Redmond sono convinti, infatti, che la maggior parte delle informazioni siano "contenute" nei cervelli più che negli hard disk. Almeno il 50/80% del know how aziendale pare essere "archiviato" nelle menti, quindi vi è l’esigenza di una soluzione che possa far fronte a questo cosiddetto limite strutturale. “Un gran numero di informazioni non sono presenti nei documenti, quindi bisogna cercare di arginare il problema”, ha dichiarato Jon Beighle, general manager del dipartimento servizi online di Microsoft.
Sempre più spesso i dipendenti delle grandi imprese hanno difficoltà a comprendere quali siano le reali conoscenze dei colleghi. La tecnologia Microsoft ovviamente non mira a creare una rete neurale, ma cerca di costruire dei profili personali in base all’analisi del mailing archiviato nelle caselle di posta e dei documenti presenti sull’hard disk. Si tratta certamente di un sistema che non scende a compromessi con la privacy, ma in fondo questo argomento – almeno nelle aziende – è semplicemente considerato una declinazione più o meno restrittiva del corporate agreement.
L’applicazione in questione, inoltre, sarà in grado di utilizzare le pagine dei siti di social networking per avvicinare i lavoratori agli esperti interni di ogni settore. In pratica, cercherà di individuare la presenza di amici comuni che possano avviare le presentazioni. I lavoratori potranno scegliere se essere contatti direttamente o meno, sempre nel rispetto della privacy personale. Insomma, tutti avranno la possibilità di cambiare il proprio profilo prima di essere eventualmente consultati dai colleghi.
“Il tutto avviene con grande trasparenza e semplicità. Ognuno potrà accedere poi al suo profilo aziendale e personalizzare ulteriormente i dati contenuti”, ha aggiunto Beighle.