Le motherboard che utilizzano i chipset compatibili con lo SLI dispongono di due connettori PCI-Express x16 anziché di uno solo. Tuttavia, siccome la logica del chipset permette di utilizzare un totale di 16 piste PCIe, il produttore di motherboard divide le 16 linee in due connettori fisici x16 connessi ognuno con otto linee. Anche se questa soluzione dimezza il bandwidth teorico, in pratica non impatta sulle prestazioni.
Per far si che le due schede grafiche lavorino in modalità SLI, queste devono essere connesse l'una all'altra con un jumper. Questo jumper è solitamente incluso con la motherboard, dato che la distanza tra i due slot PCIe è a discapito del produttore della motherboard. Una volta abilitata questa configurazione, si può accendere il sistema e dai driver NVIDIA deve essere attivata la modalità SLI.
Il carico di lavoro viene distribuito lungo una divisione orizzontale dei frame. Ovviamente può capitare che nella prima metà dell'immagine siano presenti numerosi e complessi oggetti da renderizzare, mentre nella seconda potrebbero esserci elementi più semplici e più veloci da riprodurre. In questi casi, la divisione dell'area può essere aggiustata dinamicamente, in maniera tale da bilanciare la situazione - e raggiungere le prestazioni più elevate.
Lo SLI, tuttavia, ha anche degli svantaggi per gli sviluppatori grafici: lavora con un unico display, almeno per ora. Questa significa che chi utilizza due monitor o display TFT, deve disattivare la modalità SLI per il classico lavoro in windows e riattivarla quando necessario.
Alternative? ATI Multi VPU
L'arcirivale di NVIDIA, ATI sta introducendo la propria tecnologia per l'utilizzo di due schede grafiche, chiamata CrossFire. La soluzione ATI dovrebbe essere più flessibile, dato che l'idea di connettere due schede grafiche assieme è più user-friendly. Inoltre, nella configurazione di ATI, le due schede non devono essere necessariamente identiche e l'accelerazione interesserà tutte le applicazioni 3D.