Nelle architetture ARM ci sarà lo zampino di Microsoft

Un dirigente di ARM ha parlato della collaborazione con Microsoft, evidenziando come le due aziende non stiano solo lavorando su Windows, ma anche sulle architetture. I vantaggi sono molteplici, per entrambe le parti.

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a cura di Manolo De Agostini

ARM e Microsoft stanno collaborando per sviluppare architetture per microprocessori. A dichiararlo è stato il presidente di ARM Taiwan, Philip Lu. Il dirigente non ha rilasciato maggiori dettagli, ma Digitimes riporta che "molti ODM e OEM con sede a Taiwan ritengono che le piattaforme ARM sviluppate con la cooperazione di Microsoft saranno focalizzate sui settori smartphone, tablet PC e altri tipi di dispositivi tascabili".

Microsoft ha acquisito la licenza per realizzare chip basati su architettura ARM, analogamente a quanto fatto da Apple. Non è da escludere che questa collaborazione possa avere ripercussioni non solo sul lato software - migliore compatibilità dei programmi di casa Microsoft con le architetture ARM - ma anche un vero e proprio SoC Microsoft per dispositivi specifici.

Nel giro di pochi mesi il rapporto tra ARM e Microsoft è completamente cambiato. Ricordiamo ancora le polemiche di ARM sul disinteresse mostrato della casa di Redmond verso i netbook basati sulle proprie architetture.

A gennaio, però, Microsoft ha annunciato la compatibilità di Windows 8 con le architetture del progettista inglese. L'impresa, che possiamo definire titanica, richiede un grande sforzo da tutte e due le parti. Il rapporto, da sempre burrascoso, sembra essersi sempre più cementato.

Il tempo in cui Microsoft e Intel erano molto unite, tanto da far coniare la parola "Wintel", sembra alle spalle. Il mercato si compone di tante aziende, i dispositivi si moltiplicano e Microsoft non può certamente rimanere inerme.

La collaborazione con ARM dovrebbe assicurare alla casa di Redmond nuovi sbocchi per il futuro. L'azienda inglese non ha nulla da perdere: lavorare con una delle principali realtà nel campo software gioverà alla diffusione delle proprie architetture, non solo nel settore dei computer tradizionali, ma anche in quello dei server, un segmento in cui le soluzioni ARM potrebbero dire la loro tra qualche anno.