Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Quando si parla di criptovalute sarebbero pochi a mettere Jimmy Wales tra i sostenitori del fenomeno. Il fondatore di Wikipedia, dopotutto, non ha esitato a parlare di bolla speculativa in passato. Nei giorni scorsi tuttavia è tornato sull'argomento, aggiungendo un corollario piuttosto rilevante.

"Quando dico che qualcosa è una bolla non significa che non ci sia nulla di valore. Significa che c'è molto rumore e molto denaro investito, e molti di questi investimenti non hanno davvero senso. Un sacco di progetti falliranno, ci sono truffe, furti, un sacco di follie. Sto solo dicendo alla gente di fare attenzione".

Una posizione del tutto ragionevole, che abbiamo espresso diverse volte anche su Tom's Hardware. Ci si può "buttare" negli investimenti in criptovalute, persino pensare di costruirsi un fondo pensione, ma bisogna sempre agire con la massima cautela e non investire mai più di quanto ci si possa permettere di perdere.

Leggi anche Investimenti in criptovalute: come iniziare

Wales però si è spinto oltre e ha parlato anche di regolamentazione. Banche e governi di tutto il mondo hanno avanzato diverse ipotesi, e in alcuni paesi alcune regole in effetti esistono "a tutela dei cittadini". Da parte di uno Stato è relativamente accettabile un'azione per prevenire l'impoverimento della popolazione, ma Wales è molto chiaro quando afferma che non si può proibire la matematica per legge (anche se qualcuno in passato ci ha provato).

"La tecnologia Blockchain non ha bisogno di regolamentazione. Ogni tanto sentirete qualche politico dire cose come dobbiamo proibire la crittografia. Ma è stupido e folle, e non ce la farete mai con la matematica. Non puoi proibire la matematica. Non puoi proibire blockchain, è matematica".

Wales solleva un dettaglio importante che per molti non è ancora chiaro. Una cosa sono Bitcoin, le criptovalute e il mercato finanziario e speculativo che si è creato intorno a esso. Un'altra cosa è la tecnologia blockchain, che rappresenta un approccio relativamente giovane su cui sono basati molti progetti. Due cose ben distinte, da non confondere l'una con l'altra.

Da una parte non si può negare che esistano le truffe, né che qualcuno si sia rovinato con investimenti sbagliati, ma non si può nemmeno pensare che il problema sia blockchain. Sarebbe come dire che bisogna demolire tutte le case del mondo, o il sistema creditizio, per evitare un'altra crisi dei subprime.

jimmy wales blockchain

Wales parla anche dei grandi furti di criptovalute che ci sono stati in passato, come quello da 400 milioni di dollari ai danni di Coincheck. Secondo Wales gli interventi su questi casi non sono adeguati: se qualcuno entrasse in una banca e cercasse di andarsene con tutto il malloppo, sicuramente la reazione sarebbe più incisiva. "Non c'è la giusta risposta da parte delle autorità", commenta Wales. "La gente non pensa a questo in termini di regolamentazione, ma ovviamente rubare è illegale".