Il mondo della tecnologia è costellato di decisioni che cambiano il corso della storia aziendale, ma quella presa da Samsung alcuni anni fa rischia di essere ricordata come una delle più costose dell'era digitale. Quando Jensen Huang, amministratore delegato di NVIDIA, si presentò con una proposta di collaborazione a lungo termine che includeva lo sviluppo congiunto di memorie HBM, partnership nel settore foundry e lavoro comune sull'ecosistema CUDA, la dirigenza del gigante sudcoreano decise di declinare l'offerta. Una scelta che oggi, con NVIDIA diventata un colosso da 4 trilioni di dollari, appare come un errore di valutazione dalle conseguenze miliardarie.
La profezia inascoltata di Jensen Huang
Secondo quanto riportato dai media coreani, NVIDIA aveva compreso con largo anticipo l'importanza strategica che le memorie HBM avrebbero assunto nel panorama tecnologico futuro. Per questo motivo, l'azienda americana si era rivolta ai fornitori coreani, riconosciuti leader mondiali nella produzione di chip DRAM e NAND. Samsung, all'epoca indiscusso leader del settore, rappresentava il partner naturale per una simile collaborazione.
La visione di Huang si scontrava però con lo scetticismo della leadership coreana, che non credeva nelle potenzialità delle High Bandwidth Memory. Nessuno in Samsung sembrava pronto per un impegno a lungo termine con NVIDIA, una decisione che oggi appare miope considerando l'evoluzione del mercato dei semiconduttori.
SK Hynix raccoglie i frutti del rifiuto
Il fallimento delle trattative con Samsung non fermò i piani di NVIDIA. L'azienda di Santa Clara si rivolse a SK Hynix, competitor storico di Samsung, dando vita a una partnership che continua ancora oggi e che ha trasformato gli equilibri del settore. SK Hynix è diventata il principale fornitore di memorie HBM3, HBM3E e potenzialmente HBM4 per NVIDIA, registrando cifre di fatturato straordinarie negli ultimi trimestri.
L'ironia della situazione è che Samsung, che per decenni aveva dominato il mercato delle memorie, si trova ora a inseguire un concorrente coreano che ha saputo cogliere un'opportunità rifiutata dal gigante di Suwon. I risultati finanziari parlano chiaro: mentre SK Hynix prospera grazie alla collaborazione con NVIDIA, Samsung registra perdite operative nei settori semiconduttori e HBM.
L'effetto domino sui mercati globali
Le conseguenze di quella decisione si spingono ben oltre il solo mercato delle memorie. Secondo gli analisti, se Samsung avesse accettato la proposta di Huang, il predominio di TSMC nel settore dei chip avrebbe potuto essere seriamente messo in discussione. L’attuale centralizzazione del mercato ne avrebbe risentito, con prodotti a marchio Samsung in posizioni decisamente più competitive rispetto a quelle odierne.
Quella di Samsung non è un'eccezione nel contesto degli errori strategici legati a NVIDIA. Masayoshi Son, CEO di SoftBank, ha commesso un passo simile vendendo una quota rilevante della società prima del boom dell’interesse per l’intelligenza artificiale. Una scelta che gli è costata centinaia di miliardi in valore azionario, sottolineando quanto sia complesso anticipare la rapidità con cui il colosso guidato da Huang riesce a creare e dominare nuovi mercati.