Nvidia ha il 65% del mercato delle schede video dedicate

Gli ultimi dati di Jon Peddie Research dipingono una situazione stabile nel mercato delle schede video dedicate. Nvidia detiene una quota del 65%.

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a cura di Manolo De Agostini

I dati sul mercato grafico nel suo complesso, pubblicati ieri, avevano fatto intuire che non ci sarebbero stati grossi cambiamenti nelle posizioni di forza nel mercato delle schede video dedicate, e così è stato. I nuovi dati di Jon Peddie Research (JPR) dicono infatti che AMD e Nvidia si spartiscono il settore rispettivamente con una quota del 35% e del 65%.

Gli analisti hanno rilevato un calo dei volumi dello 0,8% sullo stesso periodo del 2013, mentre il passo indietro - del tutto naturale - è stato più marcato (6,7%) se si fa un confronto con la fine dell'anno passato. La stabilità si può quasi ritenere una vittoria, dato che se nel 2008 il 63% dei PC aveva una scheda video dedicata, ora la quota è intorno al 45%.

Nel primo trimestre sono state distribuite 14 milioni di unità, con Nvidia e AMD che hanno accusato in egual modo la contrazione. I videogiocatori, ma anche chi acquista una scheda video da inserire in workstation, server e altri dispositivi come le strumentazioni scientifiche punta in prevalenza sulle soluzioni della casa di Santa Clara, i dati parlano chiaro.

AMD è però competitiva sia sul fronte del gaming che in ambito professionale. L'azienda non solo ha rivisto la propria famiglia Radeon nell'ultima parte del 2013, introducendo soluzioni come le Radeon R9 290/290X basate sulla nuova GPU Hawaii, ma ha anche lavorato sia sul fronte dei prezzi che su quello dei bundle, con l'introduzione dei giochi indie. L'azienda sta curando anche l'ambito professionale e come ultima proposta abbiamo la potente FirePro W9100.

  Quota di mercato Q1 2014 Quota di mercato Q4 2013 Quota di mercato Q1 2013
AMD 35% 35% 35.6%
Matrox 0.0% 0.1% 0.1%
Nvidia 65% 64.9% 64.2%
S3 0.0% 0.05% 0.1%
Totale 100% 100% 100%

Nvidia dal canto suo ha una lineup altrettanto completa, si gioca le sue carte con tecnologie come CUDA, PhysX e, ultimo ma non meno importante, offre Watch Dogs in bundle, l'attesissimo gioco di Ubisoft. La lotta tra le due aziende è quindi viva e aperta, anche se entrambe si scontrano con una realtà che le vede costrette a innovare con il contagocce.

Da circa tre anni sono infatti legate al processo produttivo a 28 nanometri, ed è per questo che le schede video e chip grafici in campo sono più o meno gli stessi, offerti con nomi diversi e piccoli accorgimenti per dare l'impressione di avere tra le mani qualcosa di completamente nuovo. Non è così, ma è qualcosa a cui bisogna abituarsi: i tempi in cui Nvidia e la vecchia ATI sfornavano prodotti a getto continuo è passato. E se quindi l'innovazione tecnologica e prestazionale rallenta, lasciando l'amaro in bocca a tanti appassionati, c'è un positivo rovescio della medaglia: è possibile mantenere la stessa scheda video per diversi anni, risparmiando denaro da destinare ad aspetti della vita molto più importanti.