OLED flessibili, arrotolabili e resistenti grazie al grafene

Un istituto di ricerca sud coreano ha sviluppato una nuova tecnologia per la realizzazione di pannelli OLED altamente flessibili e resistenti, sfruttando le proprietà del grafene.

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a cura di Alessio Amoruso

La tecnologia utilizzata per realizzare i pannelli OLED potrebbe cambiare radicalmente. Grazie ad una ricerca svolta dall'Electronics and Telecommunications Research Institute della Corea del Sud in collaborazione con Hanwha Techwin è stato fatto un enorme passo avanti nel settore.

È stato infatti sviluppato un elettrodo trasparente per i diodi ad emissione di luce basandosi sull'utilizzo del grafene. Questo materiale, grazie alle proprie caratteristiche elastiche e conduttive, è considerano uno dei materiali migliori per trasferire elettricità e per resistere alle sollecitazioni.

ETRI researchers

La ricerca punta a rendere possibile la realizzazione di pannelli OLED molto più flessibili degli attuali, andando a sostituire gli elettrodi realizzati basandosi sull'ossido di indio-stagno con quelli realizzati partendo dal grafene. Il team inoltre ha sviluppato un procedimento per creare dei pattern specifici basati su una determinata forma o numero, per applicare gli elettrodi al grafene su un substrato OLED.

In questo modo la tecnologia può avere un campo di applicazione potenzialmente enorme in grado di adattarsi a tutte le esigenze di produzione. Basti pensare alle numerose voci su smartphone di nuova concezione che possono piegarsi o arrotolarsi, senza dimenticare dispositivi wearable fino ad ora irrealizzabili.

oled flessibili 2

Nonostante la ricerca sia partita quattro anni fa, i piani di sviluppo del centro prevedono l'inizio dei lavori sugli elettrodi OLED in plastica a partire dal prossimo anno. L'obiettivo è quello di riuscire a fornire pannelli OLED altamente flessibili e addirittura arrotolabili entro cinque anni.

Cho Nam-sung, capo del team di ricerca dell'ETRI, ha sottolineato come il settore è destinato a cambiare radicalmente. Il progetto è destinato ad aumentare enormemente il know how della Corea del Sud in questo campo continuando a incrementare il gap con i diretti rivali Cinesi. Sebbene le premesse sembrano ottime, la sfida più grande rimane quella della produzione su larga scala.