OpenBIOS, la scelta per i dispositivi Linux

Peter Seebach di IBM suggerisce ai produttori di dispositivi open di considerare BIOS alternativi.

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a cura di Tom's Hardware

Peter Seebach, in un'introduzione tecnica ai Linux BIOS pubblicata sul sito DeveloperWorks di IBM, suggerisce ai produttori di dispositivi open di considerare BIOS alternativi. I BIOS Open possono infatti far risparmiare il tempo nel caricamento rispetto ai BIOS proprietari.

Secondo Seebach, l'uso di BIOS proprietari rappresenta spesso più della metà del tempo totale di caricamento del sistema. La maggior parte di questo tempo è speso per caricare driver e informazioni utili a sistemi operativi proprietari come DOS, che non hanno alcuna utilità, risultando ridondanti quando si usa un sistema operativo come Linux che effettua i propri controlli hardware e carica i suoi driver.

La soluzione, afferma Seebach, è quella di rimpiazzare i BIOS proprietari con BIOS open. Implementazioni open possono essere configurate o personalizzate per effettuare solo quei task di inizializzazione che sono realmente indispensabili prima del bootstrap del sistema operativo.

Seebach ha accennato a OpenFirmware che, anche se sviluppato da Sun e Apple per i Power PC, ha da offrire molto anche alle altre architetture, x86 compresa.

Un'altro interessante approccio riguarda l'uso di Linux per inizializzare l'hardware. Il LinuxBIOS carica un piccolo Linux kernel direttamente nella ROM di avvio. Questa soluzione è molto utile dato che ormai le schede madri vengono equipaggiate con 1-2 MB di ROM flash. Ricordiamo in tal senso la scheda madre di Asus, la P5E3 Deluxe, permette attraverso la tecnologia Express Gate di accedere a Firefox, Skype e altre utilità senza caricare il sistema operativo.

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