Oracle contro LibreOffice, frondisti fuori dai piedi

La questione OpenOffice si complica. Dopo la nascita del progetto alternativo LibreOffice, ecco la dichiarazione di guerra di Sun per voce del numero uno di OpenOffice.org. I membri di The Document Foundation dovranno andar via.

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a cura di Dario D'Elia

OpenOffice è ormai nella tempesta e il suo futuro è seriamente compromesso. Non è tanto una questione di sviluppo, bensì di politica. A fine settembre un cospicuo gruppo di sviluppatori e membri di OpenOffice.org (OOo) ha dato vita alla The Document Foundation (TDF), "una fondazione indipendente per assicurare il futuro e l'evoluzione del progetto" - come spiegava Italo Vignoli, Presidente di PLIO. Il progetto alternativo è stato chiamato LibreOffice.

OpenOffice

"Oracle, che ha acquisito la proprietà di OpenOffice.org in seguito all'acquisizione di Sun Microsystems, è stata invitata ad aderire alla nuova Fondazione, e a donare il marchio che la comunità ha fatto crescere nel corso di questi dieci anni di storia del progetto. In caso contrario, la Fondazione ha scelto il marchio LibreOffice per le future versioni del software", continuava il responsabile del progetto italiano.

Ebbene, adesso Oracle ha fatto sapere che è arrivato il momento per i "frondisti" di farsi da parte. Louis Saurez-Potts, il numero uno di OpenOffice.org, ha chiesto ai membri TDF che siedono nel suo consiglio di dimettersi poiché la loro partecipazione a entrambe le organizzazioni è in conflitto di interessi.

In pratica lavorare allo sviluppo di LibreOffice e contemporaneamente su OpenOffice è considerato incompatibile. Per Oracle insomma questa derivazione software (detta fork) è da considerarsi ostile.