Parlare al proprio jet da combattimento

Parlare con le macchine è un obiettivo che l'uomo persegue da decenni e fin dagli anni '30 vengono sviluppate tecnologie per raggiungere questo scopo. Vediamo come si è evoluto il riconoscimento vocale dagli automi fino a Siri.

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a cura di Tom's Hardware

Se siete dei piloti di jet e volate a Mach 1.8 con un accelerazione di 6G, probabilmente troverete scomodo e a volte pericoloso schiacciare pulsanti, tirare leve e abbassare lo sguardo per controllare gli strumenti nel vostro abitacolo, distogliendo lo sguardo da altre cose ben più importanti. Sin dagli anni '90 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha lavorato sul riconoscimento vocale dei comandi e un sistema di controllo sperimentale era già in test sul jet da combattimento F-16 e sul Harrier AV-8B.

I primi sistemi gestivano fino a 25 controlli, principalmente compiti non critici per il volo, come la scelta della frequenza radio. Il sistema più avanzato, è attualmente implementato nel F-35 Lightning II, e permette il controllo delle comunicazioni e della navigazione utilizzando un microfono nella maschera del pilota e uno schermo all'interno del casco. Questo sistema è stato creato da SRI International, lo stesso laboratorio di ricerca da cui sono nati Siri e Nuance.