Design, materiali e qualità

Recensione - Test del Toshiba Portégé Z830 e dell'Acer Aspire S3, i primi due ultrabook in commercio a confronto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Design, materiali e qualità

Il Portégé Z830 è un prodotto che si inserisce perfettamente nell'offerta di Toshiba, in quanto ricorda da vicino i prodotti professionali della casa giapponese. La linea sobria è connotata dal colore grigio canna di fucile che si ritrova in tutti gli elementi della base, interrotta solo dal grande logo che campeggia al centro del coperchio, dalle cerniere di chiusura e dai pulsanti di selezione abbinati al touchpad.

Come nel modello di Acer troviamo una tastiera a isola, che in questo caso è ben progettata grazie a tasti neri ben leggibili un po' piccoli (la larghezza è di 16 millimetri) ma ben spaziati (4 centimetri) per mettere al riparo da doppie battiture. La disposizione dei tasti favorisce una digitazione cieca e spedita, dato che il tasto di Invio ha la forma a L rovesciata tipica del layout italiano e di altri paesi, c'è spazio attorno alle frecce direzionali e lo Shift destro ha dimensioni standard.

Toshiba Portégé Z830 - Clicca per ingrandire

E' buona anche la risposta al tocco: la corsa è breve e ammortizzata e il fine corsa attutito per una digitazione fluida e non faticosa. Oltre tutto, Toshiba ha previsto la retroilluminazione, che per ovvii motivi di risparmio energetico si attiva solo quando vengono premuti i tasti, per disattivarsi automaticamente 10 secondi dopo avere smesso di scrivere.

Anche il touchpad è ottimo, con un'area di selezione abbastanza ampia (8,6 x 5 centimetri): il produttore ha in effetti sfruttato tutto lo spazio a disposizione e non si poteva chiedere di più. Sotto al touchpad ci sono i due pulsanti di selezione, morbidi e silenziosi, separati dal lettore di impronte digitali a scanner. Non manca una fila di piccolissimi ma ben leggibili LED di stato che indicano l'accensione del sistema, la connessione wireless, quella alla rete elettrica e l'attività del disco fisso.

I pulsanti di selezione speciale sono tanti rispetto al minimalismo che la fa da padrone sugli ultrabook: sopra al touchpad c'è il rispettivo pulsante di disattivazione, mentre sopra alla tastiera, oltre a quello di accensione, ci sono i pulsanti per attivare la modalità di risparmio energetico e per attivare l'Intel Wireless Display.

Lato destro - Clicca per ingrandire
Lato sinistro - Clicca per ingrandire
Lato frontale - Clicca per ingrandire
Lato posteriore - Clicca per ingrandire

Come accennato in apertura, i connettori sono quasi tutti disposti sul pannello retrostante: una scelta non confortevole perché per collegare le periferiche è necessario abbassare il coperchio e sporgersi sulla scrivania, ma del resto lo spessore del poggiapolsi è troppo esiguo per permettere soluzioni differenti. L'unica porta sul lato destro è il connettore USB 3.0, mentre a sinistra si trovano il vano per le schede SD e prese mini Jack per cuffia e microfono.

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Come per il modello di Acer l'accessibilità interna è inesistente: la batteria e tutti i componenti sono stipati all'interno della base, chiusa da molte viti. L'unica griglia di apertura è situata sul fondo della base, a destra in alto, in corrispondenza della ventola di raffreddamento del processore, che emette un ronzio sordo e percettibile solo in assoluto silenzio, ma costante.