Presto gli AD Blocker su Chrome funzioneranno peggio, ecco perché

I cambiamenti a Manifest V3 non bastano per continuare ad usare gli AD Blocker attuali: da giugno 2024 le cose cambieranno radicalmente.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Pochi giorni fa vi avevamo raccontato come Google avesse deciso di assecondare gli utenti, in qualche modo “salvando” gli AD Blocker sul browser Chrome con il passaggio a Manifest V3, previsto per giugno 2024. Osservando con più attenzione il blog post di Google emerge però un dettaglio non di poco conto, per cui gli AD Blocker magari non diventeranno del tutto inutili, ma funzioneranno decisamente peggio.

In Manifest V3, infatti, Google aggiungerà un limite arbitrario al numero di “regole” che le estensioni possono avere per il filtraggio dei contenuti; queste “regole” sono quelle che gli AD Blocker attualmente usano per filtrare i servizi pubblicitari. Nei giorni scorsi sembrava che Google avesse rimosso questo limite, ma non è così, lo ha solo reso meno stringente: inizialmente Manifest V3 prevedeva solo 5.000 “regole”, nella versione aggiornata invece è possibile arrivare fino a 30.000.

Vi state chiedendo dov’è il problema? Semplice: 30.000 “regole” sembrano molte, ma in realtà non lo sono. Vi basti pensare che uBlock Origin, uno degli AD Blocker più diffusi, apprezzati ed efficaci attualmente in circolazione, permette di attivare oltre 300.000 “regole”, 10 volte tanto il limite massimo che Google introdurrà a giugno 2024. Oltre a questo, non si potrà più filtrare il contenuto in base agli header di risposta, o in base all’URL che compare nella barra degli indirizzi.

Se I limiti di Manifest V3 non dovessero essere rivisti ulteriormente, si potranno scegliere due strade: continuare a usare Chrome, ma senza AD Blocker o con versioni molto leggere, come uBlock Origin Lite, oppure cambiare browser, affidandosi a Firefox o ad altre soluzioni che non limitano in alcun modo le estensioni.

Immagine di copertina: dimarik16