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a cura di Manolo De Agostini

Si fanno sempre più concrete le voci di una Samsung intenzionata a ridurre la produzione di chip di memoria il prossimo anno, in previsione di un rallentamento della domanda. Dopo il Digitimes due settimane fa, è infatti intervenuto l'autorevole Bloomberg sul tema, riportando quanto appreso dalle sue fonti in un lungo articolo.

L'obiettivo di Samsung sarebbe quello di mantenere stabili o persino aumentare i prezzi delle memorie, a fronte di una domanda in calo per una diversa serie di fattori. Micron, uno dei primi produttori di memorie al mondo, ha previsto un fatturato per l'attuale di trimestre tra 7,9 e 8,3 miliardi di dollari, inferiore alla media di 8,45 miliardi fissata dagli analisti. E questo ha gettato ulteriori ombre sulle prospettive del settore.

Di conseguenza Samsung e le altre aziende del settore cercheranno di correre ai ripari. Per la casa sudcoreana i semiconduttori rappresentano il business di punta, con un utile operativo di 31,4 miliardi di dollari nel 2017, più del doppio rispetto all'anno precedente grazie ai margini molto elevati.

impianto memorie samsung

"Se Samsung taglia la produzione di DRAM, mostra che è felice dell'attuale oligopolio", ha affermato Anthea Lai, analista di Bloomberg Intelligence a Hong Kong. "Preferisce mantenere la produzione limitata e i prezzi elevati, piuttosto che sottrarre quote di mercato e rischiare prezzi più bassi, quindi le probabilità che i prezzi delle DRAM rimangano elevati è più alta ".

Samsung all'inizio del 2018 si aspettava di aumentare la produzione (definita bit growth) di DRAM del 20% e del 40% quella di memoria NAND. Ora l'azienda punta a ridurre quei dati a meno del 20% e al 30%.

Insomma, se Samsung porterà avanti la decisione di ridurre la produzione, i prezzi delle memorie rimarranno verosimilmente alti anche nel 2019, andando a spazzare via qualsiasi tipo di discorso fatto in precedenza sulle possibili "opportunità" di un calo dei prezzi a causa dello shortage di CPU Intel.