Questo sistema operativo cinese potrebbe mettere in crisi Microsoft, Apple e Google in un colpo solo

La Cina sta investendo sullo sviluppo di HarmonyOS in modo da rendere l'OS di Huawei concorrenziale con i competitor occidentali.

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a cura di Marco Silvestri

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Il governo locale di Shenzhen ha annunciato l'avvio di un ambizioso programma volto a rafforzare l'ecosistema di applicazioni per HarmonyOS, il sistema operativo sviluppato da Huawei. L'obiettivo è rendere il sistema più competitivo contro i colossi stranieri, come riferisce ChinaScope facendo eco alle dichiarazioni dell'agenzia di stampa ufficiale cinese, Xinhua. Questa mossa suggerisce che per la Cina, HarmonyOS rappresenta un piano strategico di lungo termine, sebbene gli obiettivi di Huawei per il suo HarmonyOS possano differire, sottolinea il Nikkei.

HarmonyOS, che si basa in gran parte sulla versione open-source di Android di Google, nato come risposta alle severe sanzioni statunitensi del 2019 che miravano a limitare la capacità di Huawei di produrre i suoi popolari smartphone di fascia alta.

Ad oggi, HarmonyOS non è un esclusiva degli smartphone Huawei, ma viene usato su una vasta gamma di dispositivi del brand, inclusi PC, tablet, smartwatch e persino televisori. Nonostante la mancanza di app popolari come Gmail, Facebook, Instagram e YouTube lo renda meno appetibile nei mercati europei e americani, per le autorità cinesi e per Huawei stessa, HarmonyOS potrebbe rappresentare il perno su cui costruire l'alternativa ai sistemi operativi Android, iOS, macOS e Windows in Cina.

Un obiettivo di rilievo è che le applicazioni native HarmonyOS realizzate a Shenzhen rappresentino oltre il 10% del totale in Cina entro il 2024.

Proprio per questo motivo, il governo di Shenzhen ha dato il via al 'Piano d'Azione di Shenzhen per il Supporto allo Sviluppo di Applicazioni Open Source Native per HarmonyOS nel 2024'. Il piano pone diversi traguardi volti a incrementare lo sviluppo software per HarmonyOS nella città e nella provincia. Si prevede inoltre la creazione di almeno due parchi industriali specializzati nello sviluppo di software per HarmonyOS, spaziando tra varie tipologie di applicazioni. L'ambizione è di arrivare ad avere oltre 1.000 aziende software a Shenzhen qualificate nello sviluppo HarmonyOS, oltre all'incoraggiamento verso le aziende idonee ad espandere i loro servizi di outsourcing per lo sviluppo di applicazioni HarmonyOS, mirando a raggiungere una base di 500.000 sviluppatori per questo sistema operativo.

Essendo HarmonyOS un sistema open source, la sua adozione è potenzialmente illimitata, contrapponendosi ai sistemi chiusi come Android e iOS di Apple. Huawei sta collaborando attivamente con sviluppatori di app e formando programmatori per creare applicazioni dedicate a HarmonyOS, con l'obiettivo di generare circa tre milioni di posti di lavoro. Attualmente, questo sforzo si concentra prevalentemente sugli smartphone e sull'IoT piuttosto che sui PC client. Grazie in particolare alle vendite dei suoi smartphone, come la serie Mate 60, molto popolari in Cina, Huawei sta consolidando la sua presenza sul mercato, con una quota significativa di smartphone venduti in Cina già equipaggiati con HarmonyOS.

Il piano di Huawei include l'aggiunta di oltre 5.000 app a HarmonyOS, per coprire la maggior parte delle esigenze quotidiane degli utenti smartphone in Cina. A bordo del progetto ci sono già nomi importanti come Bilibili e Alipay, ma ancora alcuni grandi nomi e sviluppatori più piccoli esitano a causa di questioni come la condivisione dei ricavi con gli store di app. Nonostante ciò, il proverbio cinese dice che un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo, e questo passo è stato decisamente intrapreso.