Rapidus è una compagnia giapponese poco conosciuta ma con grandi ambizioni: l'azienda punta infatti ad avviare una produzione di massa di chip a 2nm appena due anni dopo Samsung, TSMC e Intel, un'obiettivo che molti ritengono troppo ambizioso e sostanzialmente impossibile.
Dal 2021 il Giappone ha ricominciato a incentivare economicamente l'industria locale dei semiconduttori, che un tempo dominava i mercati globali: nel 1988 la quota di mercato del Giappone per la produzione di semiconduttori era del 50%, mentre nel 2022 è scesa ad appena il 9%, con Taiwan che è diventata l'assoluta leader di questo settore, principalmente grazie al lavoro di TSMC, responsabile per più del 50% dei semiconduttori del mondo.
Tetsuro Higashi è un vero e proprio veterano di questa industria: Higashi è convinto che la sua Rapidus possa raggiungere TSMC e Samsung in fatto di produzione di chip in appena 4 anni, permettendo quindi al Giappone di riconquistare almeno parte della leadership perduta in questi decenni.
Rapidus è nata nell'agosto del 2022 grazie al supporto del governo giapponese con l'obiettivo di creare una produzione per chip a 2nm entro la fine del 2025: lo scorso dicembre l'azienda giapponese ha stretto un accordo di collaborazione con l'americana IBM, la prima azienda a svelare un chip con design a 2nm nel 2021. In sostanza gli ingegneri di Rapidus stanno imparando da IBM il processo di produzione a 2nm presso il centro di ricerca ad Albany, nello stato di New York, e l'intenzione è quella di avere un polo produttivo di ultima generazione che sia completamente operativo entro il 2027, con un costo stimato di circa 52 miliardi di dollari.
Tra le sfide più grandi che Rapidus si troverà ad affrontare, c'è sicuramente l'acquisizione di tutti i macchinari necessario alla produzione, in particolare le macchine EUV (Extreme Ultraviolet Lithography) realizzate dalla società olandese ASML che permettono di installare un numero sempre maggiore di transistor su dei chip sempre più piccoli che poi vanno a dare vita ad una grande varietà di dispositivi digitali.
L'obiettivo di creare da zero una nuova produzione di semiconduttori è già di per sé molto ambizioso, e farlo con il nuovissimo processo produttivo a 2nm lo è ancora di più, ma forse è l'unico modo che ha una nuova azienda di competere con giganti come TSMC, Samsung o Intel.