Raspberry Pi OS ha ora il supporto SATA integrato, ma solo su un modello specifico

Raspberry Pi OS ora ha il supporto SATA integrato nel kernel, plug and play, ma funziona solo sul Compute Module 4.

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a cura di Sara Grigolin

Raspberry Pi OS ora ha il supporto SATA integrato nel kernel. Prima di affrettarvi a strappare il disco rigido dal vostro PC e collegarlo al vostro Pi, sappiate che c'è un problema: avrete bisogno di un Compute Module 4 invece dei modelli standard 4B o 400. E per ora non potete effettuare il boot dall'unità SATA. Lo YouTuber Jeff Geerling, che è in parte responsabile della nuova funzionalità, ha creato un post approfondito sull'argomento sul suo blog, oltre a un saggio video che spiega nel dettaglio la novità.

Ora Raspberry Pi OS ha il supporto SATA integrato, plug and play. In precedenza, se si volevano utilizzare dischi rigidi o un SSD SATA, con velocità nativa e la possibilità di combinarli in RAID, era necessario ricompilare il kernel. Certo, era possibile collegare queste unità tramite un adattatore SATA-USB, ma sacrificando il 10-20% della velocità nativa SATA e rinunciando alla modalità RAID.

Ricompilare il kernel non è estremamente difficile, ma è una procedura fastidiosa e abbastanza lunga. Ed è appena arrivata la soluzione: ora Raspberry Pi OS supporta nativamente praticamente qualsiasi adattatore PCI Express - SATA. Questo funziona però solo sulla versione Compute Module 4. Gli altri modelli di Raspberry Pi dovranno continuare con il metodo vecchio: possono utilizzare unità SATA tramite adattatori da SATA a USB, ma sacrificando fino al 20% di prestazioni. Gli utenti avanzati possono aggiungere manualmente SATA e AHCI al kernel e ricompilarlo. Ma dovrete ricompilare il kernel ogni volta che c'è un aggiornamento.

Avere il supporto SATA integrato nel kernel semplificherà l'uso di un Compute Module 4 in sistemi RAID NAS fatti in casa, o semplicemente consentirà di aggiungere grandi quantità di spazio di archiviazione alla massima velocità, senza dover sacrificare le performance del proprio disco e senza dover compilare un kernel personalizzato. Purtroppo questa novità non consente il boot del sistema tramite unità SATA, mentre è possibile effettuare il boot tramite microSD, SSD via porta USB e altre soluzioni. Jeff Geerling ha detto che in futuro, magari, sarà possibile avviare il sistema operativo tramite SATA, ma attualmente bisogna accontentarsi di poter collegare le unità senza grandi hack.