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a cura di Tom's Hardware

Abbiamo confrontato l'HyperX Savage EXO con i due SSD Thunderbolt 3 Patriot Evlvr e Samsung X5, un SanDisk Extreme Portable (anch'esso con USB 3.1 di seconda generazione), un Samsung T1 e due Western Digital Blue 3D (un HDD e un SSD) installati in un case Aukey.

ATTO

ATTO è un software semplice e gratuito che viene spesso usato dai produttori di SSD per assegnare ai propri prodotti le specifiche di lettura e scrittura sequenziale. Offre anche alcuni dettagli riguardo a come i vari dispositivi gestiscono file di diverse dimensioni.

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Il Savage EXO ha raggiunto un massimo di 547 MB/s in lettura e 525 MB/s in scrittura. Il Sandisk Extreme ha ottenuto prestazioni leggermente migliori con file di piccole dimensioni.

CrystalDiskMark

CrystalDiskMark è un benchmark facile da utilizzare e anch'esso è spesso usato dai produttori per assegnare le specifiche ai propri prodotti.

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Il Savage EXO raggiunge prestazioni mediocri durante i test di lettura e scrittura sequenziale con QD (queue depth, profondità della coda) di 32. Abbiamo provato a fare dei test anche con un carico QD1 più leggero, più vicino alle prestazioni reali. Il Savage EXO ha superato il Samsung Extreme durante questi test di lettura sequenziale, ma i ruoli si sono invertiti durante le prove in scrittura.

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Le prestazioni casuali non sono state molto impressionanti. Il Savage EXO è stato superato anche dal vecchio Samsung T1. I dispositivi Thunderbolt 3 hanno poi distanziato non poco gli altri grazie a interfaccia e protocollo più veloci.

Diskbench

Abbiamo usato DiskBench per testare le prestazioni nel trasferimento di file usando un nostro blocco personalizzato di dati reali.

Abbiamo svolto le prove trasferendo tre file che consistono in 25 GB di foto (10 GB di immagini jpg provenienti da iPhone e 15 GB di foto RAW), 50 GB di video e 25 GB di documenti. Per prima cosa abbiamo spostato ogni cartella da un SSD NVMe da 1 TB all'SSD esterno, poi abbiamo letto un file 7-Zip da 3,7 GB e un video di 15 GB direttamente dal dispositivo.

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L'HyperX Savage EXO ha mostrato la sua vera natura durante questi test. È stato più veloce dell'HDD in tutte e tre le prove, ma è risultato essere il peggiore degli SSD e non di poco.

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Il Savage EXO si è tuttavia comportato bene durante i test di lettura. Ha totalizzato punteggi migliori di tutti gli altri dispositivi con interfaccia USB (compreso il SanDisk Extreme) con una velocità di lettura media di 475 MB/s in entrambe le nostre prove di lettura.

PCMark 8 Storage test 2.0

PCMark 8 è un benchmark che usa Microsoft Office, Adobe Creative Suite, World of Warcraft e Battlefield 3 per valutare le prestazioni dei dischi in scenari reali.

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L'HyperX Savage EXO ha superato entrambi i dischi Western Digital ma è risultato peggiore del SanDisk Extreme e del Samsung T1. Ovviamente, anche in questi test i due dispositivi Thunderbolt sono di un'altra categoria rispetto a quelli USB.

Saturazione in scrittura e temperature

Velocità di scrittura e temperatura sono due fattori importanti e correlati nei dispositivi esterni. Abbiamo deciso di fare un ultimo test per misurare le prestazioni dell'SSD esterno HyperX nel corso di 15 minuti di scrittura sull'intero spazio dell'unità.

Abbiamo registrato la temperatura dell'SSD attraverso i dati S.M.A.R.T. per vedere quando (o se) il throttling termico entra in azione e come intacca le prestazioni. Questo test mostra anche se il dispositivo è dotato di cache SLC, una piccola parte di memoria flash che assorbe i carichi di scrittura in arrivo. È importante ricordare che i risultati del test potrebbero variare in base al carico di lavoro e alla temperatura nell'ambiente di test.

saturazione temperatura

Il Savage EXO è dotato di una cache SLC di circa 3 GB che migliora le prestazioni. Le performance in scrittura sequenziale sono crollate da 500 MB/s a 166 MB/s una volta che il carico ha saturato la cache.

La temperatura registrata è rimasta abbastanza stabile durante il test. Questo perché i dati SMART del Savage EXO non sono aggiornati attivamente quando l'unità è usata per la lettura o la scrittura, ma solo periodicamente. Questo significa che le nostre misurazioni non sono così dettagliate come vorremmo.

La temperatura è salita a circa 50 gradi dopo 200 secondi e li è rimasta per tutto il resto del test. Una volta esaurito il carico di scrittura, abbiamo registrato una temperatura massima tramite il logger SMART di 54 gradi. Il drive si è raffreddato subito dopo abbastanza rapidamente, quindi non crediamo che un tempo di scrittura esteso faccia scattare il throttling termico.