Recensioni online fasulle: un software le stana

Allo Cornell University si sta lavorando a un'applicazione in grado di individuare le recensioni false che appaiono sui siti Web. I primi test hanno confermato una buona accuratezza sulle piattaforme di rating alberghiere.

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a cura di Dario D'Elia

Un gruppo di ricercatori della Cornell University stanno sviluppando un software in grado di riconoscere le recensioni online fasulle. Al momento il suo livello di accuratezza sembra raggiungere il 90%: questo il risultato di un recente test su 800 recensioni di hotel di Chicago.

Un vecchio annuncio per recensori fasulli

Il tema sebbene apparentemente banale e di secondaria importanza è più che mai caldo. I consumatori si affidano sempre più spesso ai siti di recensione, comparatori tariffari e piattaforme online per scambiarsi opinioni e valutazioni su prodotti e servizi. I marketer di alcune aziende hanno fiutato da tempo la cosa e quindi non è raro trovare annunci per assoldare falsi recensori. Qualche anno fa fece scalpore ad esempio una richiesta sul Mechanical Turk di Amazon dove si cercavano appunto collaboratori per migliorare le valutazioni dei prodotti Belkin.

Ebbene, secondo gli esperti della Cornell, esistono delle precise corrispondenze tra la struttura linguistica delle false recensioni e la scrittura di finzione. "Sebbene si tratti del primo studio di questo tipo, e ci sia ancora molto da fare, penso che il nostro approccio potrà aiutare i siti di recensioni per identificare ed eliminare queste recensioni fraudolente", ha spiegato un componente del team.

Entrando nei dettagli linguistici del test alberghiero si è scoperto che ad esempio le recensioni fasulle erano contraddistinte dalla presenza di termini meno correlati con il concreto. Raramente si leggeva di "bagni", "check-in" o "prezzo"; più facile incorrere in "vacanze", "viaggio di lavoro" o "mio marito". Immaginazione e informazione sembrano spartirsi i due fronti: i veri recensori usano più nomi, gli altri più verbi.

Insomma, per ora il sistema sembra aver funzionato a dovere nel settore alberghiero. Adesso toccherà agli altri settori: probabilmente quello della ristorazione e poi magari i prodotti di consumo.

"Alla fine dei conti eliminare le recensioni fasulle aiuta tutti", ha concluso uno dei ricercatori. "I clienti hanno bisogno di continuare ad avere fiducia nei confronti delle recensioni che leggono, e i venditori hanno bisogno di riscontri per migliorare i loro servizi".