Reti Wi-Fi: prestazioni raddoppiate, ecco come

Ricercatori dell'Università di Stanford hanno realizzato una tecnologia che consente di trasmettere e ricevere dati simultaneamente sulla stessa frequenza radio. Con questa scoperta avremo reti Wi-Fi più efficienti.

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a cura di Manolo De Agostini

Un team di ricercatori di Stanford ha scoperto un modo per raddoppiare la capacità delle reti Wi-Fi, consentendo di trasmettere e ricevere dati simultaneamente sulla stessa frequenza radio. La velocità in entrambe le direzioni rimane la stessa. Perciò se una rete wireless ha una velocità definita, ipotizziamo 10 Mbps, questa non cambia con la nuova tecnologia, ma permette di ricevere e inviare simultaneamente segnali radio a quella velocità. Insomma, c'è maggiore efficienza.

"I manuali dicono che non si può fare. Il nuovo sistema rielabora completamente le nostre ipotesi su come possono essere progettate le reti wireless", ha dichiarato il ricercatore Philip Levis. "Progettare soluzioni che possono ricevere e trasmettere contemporaneamente era ritenuto generalmente impossibile", ha aggiunto Sachin Katti, altro ricercatore che ha contribuito alla scoperta. Il team ha sviluppato un metodo per supportare trasmissioni e ricezioni radio full-duplex. Secondo i ricercatori l'idea di base è così semplice che hanno avuto dubbi sul proseguimento del progetto, perché pensavano che altri ci avessero già provato senza successo.

La tecnica ricalca, grossomodo, il comportamento degli auricolari con soppressione del rumore con le onde sonore: un sistema a doppia antenna cancella il messaggio in uscita, consentendo così a una terza antenna collocata con precisione di sentire segnali molto più deboli in entrata.

Secondo i ricercatori la ragione principale per cui i trasmettitori odierni non possono inviare e ricevere segnali simultaneamente è che "quando un nodo trasmette, la sua trasmissione è milioni o miliardi di volte più forte di qualsiasi altra cosa si possa sentire da un nodo. È come cercare di sentire un sussurro mentre ti urlano in faccia".

Nel progetto attuale una base radio ha due antenne trasmittenti, con una ricevente posta tra loro. I due segnali trasmessi interferiscono in modo distruttivo con l'antenna che riceve, che così non sente il segnale trasmesso. In questo modo, spiegano gli scienziati "l'antenna non sente un silenzio, ma una versione molto attenuata del segnale, poiché i due segnali in conflitto si cancellano l'un l'altro. In questo modo si crea una null position dove il ricevitore non sente sé stesso e può ascoltare pacchetti che arrivano da altre radio".

Il costo di questa soluzione non è elevato, assicurano ricercatori. I trasmettitori 802.11n MIMO hanno due antenne e aggiungerne una terza potrebbe richiedere 30/40 centesimi di dollaro. A questi dovrebbe essere aggiunto un chip che si occupa della cancellazione, ma anche in questo caso - ipotizzando una produzione in volumi - il costo non dovrebbe lievitare molto.

I test non sono comunque conclusi. Il funzionamento di questa tecnologia è stato dimostrato in un ufficio, ma va messo alla prova nel mondo reale. Il team per ora ha un brevetto provvisorio su questa invenzione e l'obiettivo è aprire una startup, forse già all'inizio dell'estate, per offrirla alle aziende interessate.