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a cura di Manolo De Agostini

Come riportato dal famoso Paolo Attivissimo sul suo blog, la RIAA, associazione dei discografici statunitensi, continua la sua battaglia contro la pirateria e non si ferma davanti a nessuno, nemmeno alla morte.

Secondo quanto riportato, la signora Gertrude Walton - morta nel dicembre del 2004 - è stata citata in tribunale dalla RIAAper aver scaricato e inserito nelle reti peer-to-peer oltre settecento brani musicali. Chiaramente la signora non si è presentata davanti al giudice!

L'ipotesi potrebbe essere quella che la signora scaricasse prima della sua morte, ma a 83 anni e senza un pc in casa.... pare alquanto difficile.

http://www.tomshw.it/articles/20060426/teschio.jpg

Ecco il nuovo prototipo del pirata!

Tuttavia la RIAA non solo ha commesso un errore banale, stupido e di cattivo gusto ma ha rincarato la dose:

La RIAA ha dapprima ignorato i chiarimenti forniti dalla figlia della signora Walton, con tanto di certificato di morte, ma di fronte alla consapevolezza della figuraccia, resa pubblica da vari siti Web, si è finalmente arresa e ha dichiarato, tramite il portavoce Jonathan Lamy, che la causa verrà abbandonata.

Per la RIAA, casi come questi sono banali errori amministrativi: non si può dire lo stesso per le loro vittime, costrette ad affrontare spese legali per dimostrare la propria innocenza. Chi rifonderà queste spese alla figlia della signora Walton e a tutti coloro che vengono accusati ingiustamente?