SanDisk ExtremeFFS, nel 2009 SSD velocissimi

SanDisk introduce un file system per i suoi SSD, che dovrebbe portare a prestazioni da record. E propone due benchmark per dimostrarlo.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

SanDisk Corporation ha svelato un avanzato file system per solid-state drive SSD, che mira a incrementare notevolmente le performance e l'affidabilità delle applicazioni di calcolo.

ExtremeFFS sarebbe capace, secondo SanDisk. di accelerare la velocità di scrittura casuale fino a 100 volte. Sarà incluso nei prodotti SanDisk dal 2009.

ExtremeFFS funziona su un algoritmo page-based, cioè senza un'associazione fissa tra la posizione fisica e quella logica: quando viene scritto un insieme di dati, l'SSD li memorizza nella posizione più comoda ed efficiente. Il risultato è un miglioramento nelle performance di scrittura random, fino a 100 volte, oltre che una maggiore resistenza generale.

"ExtremeFFS incorpora un'architettura interamente non-blocking in cui tutti i canali NAND possono agire indipendentemente: è, infatti, possibile leggere alcuni file mentre si sta scrivendo su altri o ancora quando si stanno cancellando altri dati spostandoli nel cestino. Un altro elemento chiave di ExtremeFFS è l'utilizzo basato sulla localizzazione del contenuto, che permette al sistema di gestione della memoria flash di apprendere le categorie utilizzate dall'utente e localizzare i dati in tempi rapidissimi, massimizzando così le prestazioni e la resistenza del prodotto. Questa caratteristica potrebbe non mostrarsi nei benchmark, ma crediamo che sia la cosa migliore da fare per i consumatori finali", dichiara Heye, senior vice president e general manager per la Solid-State Drive (SSD) Business Unit di SanDisk.

Rich Heye ha presentato anche due sistemi di valutazione, vRPM e LDE, che possono aiutare gli utenti finali a giudicare gli SSD. vRPM permette di confrontare le prestazioni tra una SSD e un hard disk drive (HDD) o un altro SSD, mentre LDE calcola la durata di vita degli SSD.

virtual RPM (vRPM) permette agli utenti di confrontare in modo facile e accurato gli SSD con gli HDD o con altri SSD quando vengono utilizzati con un PC. vRPM è in grado di rispondere alla domanda: a che velocità deve funzionare un HDD per raggiungere le stesse prestazioni di un SSD?

Heye ha pronosticato che l'anno prossimo le prestazioni degli SSD saranno di quattro volte superiori rispetto a quelle attuali, e circa sei volte maggiori rispetto a quelle degli ultimissimi HDD da 2,5 pollici.

Inoltre, con Long-Term Data Endurance (LDE), SanDisk propone un metodo che semplifica il calcolo della resistenza, introducendo un numero da utilizzare per valutare la resistenza a lungo termine. LDE è uno strumento in grado di indicare il numero totale dei dati scritti e memorizzati in tutta la vita di una memoria SSD. "SanDisk testerà  LDE sui suoi futuri prodotti SSD per PC e incoraggerà tutti gli altri a seguire il suo esempio", aggiunge Heye.