Schermi Super HD, il Retina Display è già vecchio

All'Università del Michigan hanno realizzato una tecnologia che permette di creare pixel piccolissimi. In questo modo in futuro sarà possibile inserire più pixel in un dato spazio, aumentando la definizione dell'immagine.

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a cura di Manolo De Agostini

Grazie al lavoro dell'Università del Michigan e in particolare al team guidato dal professore Jay Guo, il mirabolante Retina Display di iPhone 4 potrebbe molto presto diventare un oggetto d'antiquariato. Avvalendosi di fondi provenienti dall'ufficio per la ricerca scientifica dell'Air Force statunitense e quelli DARPA, Guo e il suo team hanno realizzato una tecnologia che permetterà la creazione di schermi ad altissima definizione, con pixel 8 volte più piccoli di quelli del Retina Display (78 micron).

La tecnologia si impernia su un nuovo tipo di filtro colore basato su sottili fogli di metallo (grandezza nanometrica) reticolati. I reticoli, divisi in stack, agiscono come risonatori, intrappolando e trasmettendo una luce di una particolare lunghezza d'onda.

"Cambiando lo spazio tra le fessure possiamo generare colori differenti. Attraverso la struttura nanometrica possiamo rendere una luce bianca di qualsiasi colore". Il team guidato da Guo ha usato questa tecnica per visualizzare il logo dell'Università a una dimensione mai raggiunta prima: tra 12 e 9 micron, un sesto dello spessore del capello umano.

Il filtro colore di Guo agisce inoltre anche come un polarizzatore, eliminando la necessità di creare strati aggiuntivi di polarizzatori. Secondo il professore la luce riflessa potrebbe essere riciclata per salvare gran parte della luce che altrimenti sarebbe dispersa.

Il piccolissimo logo dell'Università del Michigan - clicca per ingrandire

Negli LCD invece solo il 5 percento della retroilluminazione li attraversa e raggiunge il nostro occhio. Gli LCD hanno due strati di polarizzatori, un foglio che agisce come filtro colore e due livelli di elettrodi collegati al vetro - oltre allo strato del cristallo liquido. I coloranti chimici per il rosso, il verde e i pixel blu devono inoltre essere modellati in differenti regioni dello schermo in fasi distinte.

Dato che questi nuovi schermi hanno un numero di strati inferiore, dovrebbero essere semplici da produrre. I nuovi filtri colore hanno solo tre strati: due fogli metallici intramezzati da un materiale dielettrico. I componenti per i pixel rossi, verdi e blu potrebbero inoltre essere realizzati in un'unica fase. Questa struttura dovrebbe assicurare maggiore robustezza e supportare luce più potente.

La luce rossa emanata dalle fessure è a circa 360 nanometri di distanza; quella verde a 270 nanometri e quella blu a 225 nanometri. I reticoli distanziati in modo differente catturano essenzialmente diverse lunghezze d'onda di luce e trasmettono la risonanza attraverso gli stack. "Abbiamo visto che persino poche fessure possono già produrre colori ben definiti, i quali mostrano il potenziale per schermi ad altissima risoluzione".

Secondo il ricercatore la dimensione dei pixel raggiunta potrebbe rendere questa tecnologia utile negli schermi per la proiezione, oltre che nei display da indossare, pieghevoli o molto compatti. L'Università sta brevettando quanto scoperto e sta cercando partner per portare la tecnologia sul mercato.