Sharebot: ecco com'è fatta la stampa 3D made in Italy

Abbiamo incontrato i responsabili di Sharebot, società italiana che produce stampanti 3D.

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a cura di Andrea Ferrario

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É un oggetto molto più semplice di quello che si possa immaginare, ma quello che fa ha del futuristico. Parliamo della stampante 3D, qualcosa che molti di noi hanno visto solo in dotazione a grandi aziende, le uniche a potersi permettere macchine industriali da svariate migliaia di euro. E se vi dicessimo che tanti appassionati si costruiscono stampanti 3D in casa, e che a circa 1000 euro potete averla anche voi?

Vi diremmo la verità, e un esempio è la ShareBot Pro, la stampante 3D creata da Andrea Radaelli e venduta a circa 900 euro in kit di assemblaggio o 1300 euro già montata. Costi a cui bisogna aggiungere l'IVA ma che comprendono anche un corso di formazione. Abbiamo visitato l'azienda lecchese, visto la stampante in azione e intervistato il suo creatore nel video che vedete qui sotto.

Sharebot ci ha stampato un portachiavi personalizzato

Una stampante 3D come la ShareBot Pro è un oggetto molto più semplice di quello che si può immaginare. Il principio di funzionamento è elementare: il software divide il progetto tridimensionale in tanti strati, che vengono poi stampati come se fossero tante immagini bidimensionali, che però si sovrappongono. In questo modo prende vita l'oggetto 3D.

Anche il sistema di stampa è tanto semplice quanto ingegnoso. Un filo in materiale plastico (esistono differenti materiali) passa all'interno di un estrusore che lo scioglie per poi depositarlo, in stato semiliquido, sul piano di lavoro, strato dopo strato. Ovviamente ci sono tanti accorgimenti come una superficie di deposito riscaldata e laccata, temperature di esercizio predefinite e, ovviamente, un controller hardware e software che permette la lavorazione.

Il costo di una stampa 3D oggi va in base al peso della materia prima, cioè le bobine di fili in materiale plastico, che hanno una resa che possiamo considerare 1:1. Creare un oggetto 3D significa prima progettarlo in un software di modellazione 3D, qualcosa che non è però solo per professionisti, dato che in rete esistono moltissimi progetti già pronti che si possono dare in pasto a una stampante come la ShareBot Pro.

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1300 euro non è oggi un prezzo bassissimo, ma ricordiamoci che all'alba della stampa casalinga un modello InkJet o Laser costava ben oltre il milione di lire. Non escludiamo che la stampa 3D possa evolversi ed entrare nelle case degli appassionati entro i prossimi cinque anni, grazie a prodotti commerciali realizzati in massa che possano abbattere i costi produttivi e dei consumabili.