Formati a confronto
Comparazione fattore di forma | mSATA | 1.8" (no alloggiamento) | 1.8" | 2.5" | 3.5" profilo basso | 3.5" |
---|---|---|---|---|---|---|
Profondità | 50.95 mm | 78.5 mm | 78.5 mm | 100 mm | 146.05 mm | 146.05 mm |
Larghezza | 30 mm | 54 mm | 54 mm | 70 mm | 101.6 mm | 101.6 mm |
Altezza | 3 mm | 3 mm | 8 mm | 9.5 mm | 15 mm | 25 mm |
Volume | 4.6 cm² | 12.7 cm² | 33.9 cm² | 66.5 cm² | 222.6 cm² | 371.0 cm² |
Nel mondo degli SSD il formato da 2,5" è praticamente l'unico che si è imposto. Si potrebbe ricorrere a quello da 3,5" pollici per inserire più memoria flash, aumentando così la capacità, ma i costi sarebbero proibitivi. Il formato da 1,8" è invece andato progressivamente scomparendo. Secondo i produttori gli hard disk di questa dimensione hanno sempre meno ragioni di esistere.
Tra le ragioni di questa situazione tra le principali c'è sicuramente il fatto che i notebook usano hard disk da 2,5", e questo ha portato tale formato ad essere meno costoso degli altri, perché prodotto in grandi volumi.
Gli SSD però possono essere molto più piccoli, e se vengono forniti in alloggi da 2,5 pollici è solo per facilitarne l'installazione. In sempre più contesti però non ha senso restare attaccati alle vecchie tecniche, visto che – come dimostrano i prodotti mSATA – si può risparmiare spazio e denaro collegando il drive SSD direttamente alla scheda madre.
Un'idea stimolante per gli appassionati, ma queste soluzioni sono rilevanti anche nei notebook ultrasottili e nei netbook in cui i produttori non vogliono affidarsi agli hard disk. Entro i prossimi due anni si diffonderanno sistemi con CPU, GPU e blocco I/O in un singolo chip (Intel Sandy Bridge e AMD Llano hanno già raggiunto parte di questo traguardo), trasformando le soluzioni da 2,5" in componenti incredibilmente grandi. E infine USB 3.0, Thunderbolt e gigabit Ethernet (o 10 GbE) renderanno l'archiviazione esterna più accessibile in futuro.