Conclusioni

Test – con la compressione offerta da Windows si può ottenere qualche gigabyte in più sul proprio SSD senza perdere prestazioni, a patto di avere una CPU adatta.

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a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

Vale la pena attivare la compressione NTFS su sistemi ad alte prestazioni, con veloci processori multi-core, perché si può sfruttare al meglio il poco spazio offerto da un SSD senza compromettere in modo rilevante le prestazioni del sistema.

Accanto ai più potenti strumenti per la compressione, come 7-Zip, il sistema NTFS appare come uno strumento "gentile" e inoltre esclude dalla compressione importanti file di sistema di Windows – quindi non spreme proprio tutta la capacità disponibile. È però proprio questo approccio che assicura di non caricare eccessivamente il processore e quindi di non compromettere le prestazioni.

Chi ha un moderno processore dual o quad-core non dovrebbe notare il carico aggiuntivo della compressione NTFS. I portatili però generalmente hanno prestazioni un po' più basse e non è detto che valga lo stesso discorso. La scelta di usare la compressione NTFS, in altre parole, dipende molto dall'hardware che si ha a disposizione, e potrebbe portare a una ridotta autonomia e a prestazioni più basse se la CPU non è all'altezza.

Gli strumenti di backup non dovrebbero avere invece nessun problema con questa tecnologia, presente nel file system di Windows da più di dieci anni. Non possiamo verificare ogni software in circolazione, ma almeno possiamo dirvi di aver eseguito con successo il backup dal drive compresso usando Acronis True Image Home 2011 senza nessun problema.

Abbiamo visto che il rapporto di compressione NTFS è piuttosto blando, ma anche così si può recuperare molto spazio prezioso su un SSD, e questo è particolarmente importante per i dischi più piccoli. Se avete solo sessanta, o anche cento gigabyte a disposizione, liberarne una decina potrebbe essere un cambiamento profondo.

Anche chi ha un SSD più grande dovrebbe prendere in considerazione la compressione NTFS se ha anche una CPU adatta a gestirla. Non c'è nulla che renda questa tecnica controproducente, quindi si guadagna spazio – tanto o poco che sia – a costo zero. Perché dire di no?

La quantità di spazio che si riesce a liberare, in ultima analisi, dipende moltissimo dal tipo di dati che avete sul vostro disco. Con la maggior parte dei contenuti multimediali (video, immagini, musica) si ottiene ben poco, perché sono dati già compressi. Se invece avete molti documenti il risultato sarà decisamente più apprezzabile.