Stop all'Apple Mac Pro in Europa dal 1 marzo: è fuorilegge

Apple fermerà le vendite di Mac Pro in Europa fino all'introduzione del nuovo modello. Le versioni attuali infatti non rispettano la nuova normativa sulla sicurezza che entrerà in vigore il primo marzo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha deciso di sospendere momentaneamente la distribuzione di Mac Pro in Europa, perché gli attuali modelli non soddisfano le nuove normative entrate recentemente in vigore. La decisione sarà effettiva dal prossimo primo marzo, anche se i negozianti potranno continuare a vendere i prodotti disponibili fino a esaurimento scorte.  

"Dal primo marzo Apple non venderà più i Mac Pro in EU, paesi candidati EU e paesi EFTA (European Free Trade Association), perché i sistemi non soddisfano la normativa IEC 60950, che entrerà in vigore in tale data. […] Apple accetterà ordini per i Mac Pro fino al 18 febbraio, per spedizioni (da effettuare) entro il primo marzo 2013", ha fatto sapere l'azienda con una mail mandata ad alcune testate specializzate.

La decisione di Apple ci ricorda che il Mac Pro è un sistema che non riceve aggiornamenti da moltissimo tempo, ed è per questo che i modelli attuali si trovano "fuori legge", nonostante le autorità europee abbiano comunicato con largo anticipo (dicembre 2011, prima pubblicazione nel 2007) le informazioni necessarie alle aziende per mettersi in regola. I sistemi infatti non offrono la migliore schermatura elettrica, o la protezione aggiuntiva per le ventole, richieste dalla normativa europea che sta per entrare in vigore.

Non è solo il rispetto delle nuove leggi che rende vecchi i Mac Pro, tuttavia. Almeno per il momento, questo computer non è dotato di connessione Thunderbolt né di USB 3.0, usa CPU Intel Xeon Sandy Bridge (quattro o sei core), e permette d'installare fino a 32 GB di RAM. È possibile scegliere tra una ATI Radeon HD 5770, una HD 5870 o due HD 5770 in CrossFire.

L'ultimo aggiornamento dei Mac Pro risale allo scorso giugno, ma si è trattato di cambiamenti minori (frequenze un po' più alte, doppia CPU exa-core), che di certo non possono definire un nuovo modello. Sostanzialmente il Mac Pro non cambia dal 2010 per quanto riguarda l'hardware, mentre il design è lo stesso da circa 10 anni. Le prestazioni sono ancora oggi di alto livello - soprattutto in ambito Mac - ma è chiaro che i componenti hanno ormai un'età significativa.

Non sappiamo perché Apple abbia trascurato così a lungo il Mac Pro, forse per dedicarsi a prodotti più remunerativi, ma è noto che un aggiornamento sostanzioso è ormai dietro l'angolo. È stato infatti lo stesso AD Tim Cook a dire, qualche tempo fa, che stanno "lavorando a qualcosa di eccezionale per l'anno prossimo".

Una buona notizia per chi è interessato alla più potente macchina nel catalogo Apple, anche se l'impressione è che il Mac Pro abbia un mercato piuttosto ristretto. La maggior parte dei clienti infatti preferisce i MacBook Pro e gli iMac, e non sono molti quelli che hanno bisogno di una workstation potente e costosa come quello di cui stiamo parlando.

Soprattutto considerando il fatto che quando si parla di potenza bruta della CPU, o di elaborazione combinata tramite GPGPU, Apple non ha molto da offrire rispetto a chi produce workstation Windows, soprattutto considerando che le più potenti workstation di Dell, Lenovo o HP costano un po' meno - e poi ci sarebbe la disamina sull'ottimizzazione del software. E la clientela, tipicamente molto esigente, è ben consapevole della situazione.

E poi c'è il fatto che l'orientamento di Apple negli ultimi anni ha visto una decisa virata verso il settore consumer, come ci hanno confermato anche alcuni rivenditori specializzati nel settore aziendale e professionale. Certo, ci sono ancora tanti professionisti che preferiscono Apple, e alcune attività sono appannaggio esclusivo di quest'azienda e lo resteranno a lungo. Forse, però, quando si tratta di workstation di questo tipo la concorrenza si è fatta più agguerrita, e si vendono meno macchine di prima, soprattutto se si cercano di ottenere gli alti margini tipici di Apple.

In molti hanno affermato che "Apple ha abbandonato i professionisti", ma forse è successo il contrario e l'azienda californiana ha pensato bene di affrontare con più lentezza l'argomento. Non resta che attendere l'arrivo del nuovo Mac Pro per comprendere a fondo la questione.