Taylor Swift toglie 1989 da Spotify. Se lo vuoi, lo compri

Taylor Swift ha deciso di rimuovere l'album 1989 da Spotify e tutti gli altri servizi di streaming, nel tentativo di spingere le vendite.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Taylor Swift per qualcuno sarà un nome sconosciuto, ma è una pop star famosa che oggi fa parlare di sé per una decisione controcorrente. Ha deciso infatti di rimuovere il suo ultimo album da Spotify e altri servizi simili, come Deezer, Google Play Music e altro. Spotify perde anche tutte le canzoni precedenti.

Perché l'ha fatto? Sostanzialmente perché con lo streaming si guadagna poco, e si spera con questa mossa di spingere le vendite dell'ultimo disco, 1989, e anche di tutti quelli precedenti. Un disco che, si stima, sarà il secondo del 2014 a vendere oltre un milione di copie; l'altro è la colonna sonora di Frozen.

Tayloro Swift ha deciso di rimuovere l'album 1989 da Spotify e tutti gli altri servizi di streaming, nel tentativo di spingere le vendite.

Taylor Swift

L'anno scorso invece i dischi di Platino erano stati cinque, ed è lecito sospettare che il calo delle vendite sia legato direttamente allo streaming "alla Spotify". Se un consumatore già paga un abbonamento, perché continuare a comprare dischi?

Una domanda che si sarà posta anche Taylor Swft, per giungere alla conclusione che si guadagna di più con la vendita, anche se - forse - si raggiungono meno persone. "Speriamo che cambi idea e si unisca a noi nel costruire una nuova economia della musica che funzioni per tutti", scrive il team di Spotify sul blog aziendale.

Spotify ovviamente non poteva prendere bene l'abbandono di un nome tra i più redditizi in assoluto (16 milioni di riproduzioni nell'ultimo mese), una che è arrivata al primo posto su iTunes con otto secondi di silenzio. Una perfetta macchina da soldi, insomma.

La vicenda però è forse il sintomo di un problema più serio: sin dal primo momento il rapporto tra artisti e servizi di streaming infatti è stato piuttosto tormentato. Da una parte si raggiungono molti consumatori, e con i grandi numeri di spera di fare grandi fatturati. Dall'altra però l'artista riceve cifre ridicole per ogni riproduzione, mentre con la vendita si guadagna molto di più.

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Probabilmente, ipotizza Jacob Kastrenakes su The Verge, Swift tornerà su Spotify quando le vendite del nuovo disco cominceranno a calare. Un giochetto che potrebbe fare tutti contenti, tranne forse gli ascoltatori che non vogliono comprare il disco ma che vorrebbero ascoltare qualche canzone di tanto in tanto, possibilmente senza infrangere alcuna legge. Se così fosse questo potrebbe diventare un precedente: se i nuovi dischi arrivassero su Spotify solo qualche mese dopo la loro uscita sul mercato vi andrebbe bene lo stesso?