Intel ha introdotto un'ultima versione dei suoi processori Itanium e, per la precisione, quattro "nuovi" modelli, che fanno parte della serie 9700, basati sull'architettura Kittson.
Per la verità non si tratta di prodotti nuovi, ma solo di affinamenti architetturali. Questi processori sono declinati in due versioni con 4 core / 8 thread e 8 core / 16 thread, frequenze crescenti da 1,73 a 2,66 GHz e TDP da 130 W e 170 W. Se il TDP vi sembra esagerato, soprattutto se raffrontato ai Ryzen di AMD (8 core / 16 thread / TDP di 95 W), buona parte della "colpa" è del processo produttivo a 32 nanometri (!!!).

Se non avete mai sentito parlare di questi processori, non rammaricatevi: si tratta di soluzioni per il mondo dei server "mission critical", che devono funzionare senza interruzioni (pensate a sistemi bancari, per la Borsa, ecc.). Ebbero una diffusione così limitata che possiamo definirli delle meteore nella storia dell'informatica, con l'unico merito diretto di aver introdotto l'architettura x64 nel mondo server.
Visto che non c'è molto di attuale di cui parlare, concedeteci una piccola digressione storica. Siamo nella prima metà degli anni '90 e HP decise di sviluppare un processore altamente performante e poco costoso per competere con IBM e Sun Microsystem. Dati gli alti costi di sviluppo, coinvolse Intel e insieme progettarono un processore superscalare x64 con supporto alla tecnologia Very Long Instruction Word (VLIW).
Processore | Core / thread | Frequenza | Cache L3 | TDP |
---|---|---|---|---|
Itanium 9720 | 4/8 | 1.73 GHz | 20 MB | 130 W |
Itanium 9740 | 8/16 | 2.13 GHz | 24 MB | 170 W |
Itanium 9750 | 4/8 | 2.53 GHz | 32 MB | 170 W |
Itanium 9760 | 8/16 | 2.66 GHz | 32 MB | 170 W |
I processori Itanium arrivano sul mercato solo nel 2001 e furono il primo tentativo dell'azienda di portare l'architettura x64 in ambito server, mentre gli altri prodotti (Xeon e Pentium) rimasero ancorati all'architettura x86. Nonostante il progetto fosse stato cosviluppato da HP, i processori Itanium non ottennero i favori del mondo IT perché la loro architettura x64 non era retrocompatibile con i set di istruzione x86. L'industria IT, piuttosto che compiere un doppio salto nel buio, boicottò gli Itanium, che finirono per essere relegati ai margini dell'informatica.
Passarono due anni e AMD gli assestò il colpo di grazia grazie ai processori Opteron basati su architettura K8 che, forti del set di istruzioni AMD64, erano in grado di eseguire indifferentemente codice x86 o x64. La soluzione di AMD fu così efficace ed efficiente che non solo Intel l'adottò immediatamente, ma la usa ancora oggi.

Nel frattempo, HP realizzò alcuni sistemi basati su CPU Itanium e riuscì a piazzarli a clienti così importanti da stringere un accordo con Oracle per lo sviluppo del relativo software. All'inizio tutto bene, ma quando fu chiaro a tutti che gli Itanium erano destinati a prematura scomparsa, Oracle non vedette utilità nel continuare a investire su una piattaforma agonizzante e, quindi, smise di supportarla.
Come succede nella migliore tradizione americana, questo diede l'avvio a una causa miliardaria. Nel 2016 la sentenza di primo grado ha dato ragione ad HP, obbligando Oracle a pagare 3 miliardi di dollari di risarcimento.
Insomma, se fino a oggi non conoscevate i processori Itanium, non vi siete persi nulla. Sì, furono i primi processori con architettura x64 ma gli Opteron furono molto più innovativi grazie alla possibilità di eseguire entrambi i set di istruzioni. Forse continueremo a ricordarli per la causa fra HP e Oracle o, magari, come una delle meteore dell'informatica.
Intel avrà toppato con Itanium, ma con Kaby Lake ci ha visto giusto! Il Core i5-7600K è il processore che fa per te!