Ubuntu si fa la sua chiave Secure Boot in barba a Microsoft

Canonical ha deciso di creare una propria chiave di sicurezza da aggiungere ai chip UEFI, così i produttori potranno creare sistemi compatibili con Ubuntu. Così si rischia, ma si preserva l'indipendenza del software libero.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Canonical ha deciso di risolvere la questione di Secure Boot di Windows 8 creando un propria chiave di sicurezza, che i produttori di schede madre potranno decidere di aggiungere al UEFI per permettere l'installazione della nota distribuzione Linux e di quelle derivate, tra cui la famosa Mint.

Le specifiche richieste sono del tutto simili a quelle di Microsoft, e includono il fatto che Secure Boot si possa disabilitare. La differenza rilevante è che Canonical chiede che sia presente anche la chiave Microsoft, così che sia possibile installare Windows 8. Come se qualche produttore fosse interessato a mettere in commercio un computer in cui non si possa mettere il sistema operativo Microsoft.

Il pinguino teme di finire rinchiuso

La scelta di Canonical affronta il problema in modo molto diverso da quanto ha fatto Red Hat, che ha deciso di comprare da Verisign una chiave compatibile con Secure Boot, grazie alla quale anche sui PC certificati Windows 8 si potranno installare Fedora o Red Hat Linux Enterprise. Una scelta che ha sollevato molte critiche, ma anche l'approvazione di Linus Torvalds in persona.

La scelta di Canonical è più rischiosa, perché nulla assicura che i vari Dell, Acer, Asus e così via si prenderanno il disturbo di aggiungere alle proprie schede madri la firma per Ubuntu. Questo sistema operativo tra qualche mese potrebbe trovarsi quindi in cattive acque.

Il rovescio della medaglia è che in questo modo si preserva almeno in parte la tradizionale indipendenza del mondo open source, mentre la scelta di Red Hat in qualche modo è vincolata alle decisioni di Microsoft. "Abbiamo lavorato per fornire un'alternativa alla chiave Microsoft, così che l'intero ecosistema del software libero non dipenda dalla buona volontà di Microsoft per accedere all'hardware dei moderni PC", spiega infatti Mark Shuttleworth, il padre di Ubuntu.

Insomma, in un modo o nell'altro le scelte di Microsoft stanno dettando la tabella di marcia nel mondo Open Source. Sarebbe meglio che non accadesse, e che gli sviluppatori del mondo Linux fossero liberi di muoversi come meglio credono, senza vincoli derivanti dalle decisioni altrui. Tutti però apprezziamo il fatto che con Windows 8 e Secure Boot i PC diventano più sicuri per tutti, soprattutto per i meno esperti.

Si tratta quindi di trovare un delicato equilibrio: Canonical e Red Hat hanno imboccato due strade diverse. Quale si rivelerà la migliore?