WhatsApp, in arrivo multa Antitrust da 3 milioni

L'AGCM ha chiuso le indagini sui termini e le condizioni di WhatsApp, comminando una multa da 3 milioni di euro. Gli utenti sarebbero stati indotti a condividere dati con Facebook.

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a cura di Alessandro Crea

Sanzione in arrivo per WhatsApp da parte dell'AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Dopo aver chiuso due indagini in merito ai fatti del 2016, sui termini e le condizioni del più popolare programma di instant messaging infatti l'Autorità ha concluso che gli utenti sono stati indotti erroneamente a pensare che condividere i dati con Facebook - proprietaria dell'app - fosse una condizione indispensabile per continuare a utilizzare il servizio. La multa ammonta a 3 milioni di euro.

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In particolare il primo procedimento ha accertato due aspetti della vicenda. "la società ha, di fatto, indotto gli utenti di WhatsApp ad accettare integralmente i nuovi Termini di Utilizzo, in particolare la condivisione dei propri dati con Facebook, facendo loro credere che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell'uso dell'applicazione. Coloro che erano già utenti alla data della modifica dei Termini (25 agosto 2016) avevano, invece, la possibilità di accettarne 'parzialmente' i contenuti, potendo decidere di non fornire l'assenso a condividere le informazioni del proprio account WhatsApp con Facebook e continuare, comunque, a utilizzare l'app". Il secondo riguarda "l'inadeguata evidenziazione della possibilità di poter negare il consenso alla condivisione dei dati con Facebook".

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L'Antitrust inoltre si è anche concentrata sulla presunta vessatorietà di alcune clausole del contratto, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sulle limitazioni di responsabilità per l'app, valutate troppo ampie e generiche e le indicazioni riguardo la possibilità di risolvere il contratto unilateralmente o di introdurre modifiche economiche senza giustificazioni. Nel contratto infine si fa riferimento alla possibilità di applicare la legge della California per risolvere le controversie e si fa un utilizzo eccessivo dell'inglese.