Windows 10 supportato fino al 2025, un sistema operativo per bambini

Microsoft conferma che Windows 10 avrà almeno dieci anni di supporto ufficiale, così come le versioni precedenti del sistema operativo. Il primo spot di questo prodotto è incentrato su bambini piccolissimi, nativi digitali per cui Windows 10 è stato creato.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il supporto ufficiale a Windows 10 durerà dieci anni, vale a dire fino al 2025. Microsoft ne ha dato conferma ufficiale qualche giorno fa, andando a dissipare alcuni dubbi legati all'introduzione del modello Windows as a service.

Anche le versioni precedenti di Windows hanno 10 anni di supporto ufficiale, anzi con molte aziende pagano Microsoft cifre sostanziose per prolungare l'assistenza con Windows XP. Anche con Windows 10 avremo quindi cinque anni di aggiornamenti generali, più altri cinque con solo aggiornamenti di sicurezza. Il fatto in sé quindi non è una novità assoluta, ma non tutti erano certi che le cose stessero in questo modo.

"Gli aggiornamenti sono cumulativi, e ogni aggiornamento è costruito su quelli precedenti. Un dispositivo deve installare gli ultimi aggiornamenti per restare tra quelli supportati. Gli aggiornamenti possono includere nuove funzioni, correzioni (di sicurezza oppure non di sicurezza) o una combinazione di entrambe".

Il fatto è che con Windows as a service cambiano molte cose, a partire dal fatto che non ci saranno più grossi aggiornamenti periodici ma piuttosto novità e correzioni pubblicate a ciclo continuo – come già accade con Android e iOS per esempio.

Si è detto inoltre che Windows 10 sarà l'ultima versione di Windows, proprio perché questo nuovo approccio agli aggiornamenti manda in pensione il concetto di major release. Questo aveva portato qualcuno a chiedersi se cambiasse qualcosa anche nel supporto a lungo termine, ed ecco perché Microsoft ha forse voluto chiarire questo aspetto.

win 10 spot 2015 01

Nel corso del fine settimana, poi, Microsoft ha anche pubblicato il primo spot di Windows 10. È un annuncio che probabilmente vi strapperà un sorriso, se non altro perché vi compaiono molti bambini sorridenti – e si sa che certe cose sono contagiose.

È interessante anche il fatto che la sequenza, un minuto circa, praticamente non contiene nulla di tecnologico: non ci sono computer né schermi, ma solo una voce fuori campo che ci chiede di immaginare il futuro di questi bambini e il loro rapporto con la tecnologia.

Non dovranno mai ricordare una password, si aspetteranno di poter parlare con i dispositivi, che tutti gli schermi siano tattili, non dovranno essere ossessionati dalla sicurezza, per loro ogni pagina web sarà fatta per essere condivisa, e così via.

"Via via che crescono e diventano più bravi", continua la voce fuori campo, "la tecnologia farà lo stesso. Faranno cose che i loro genitori non avevano mai nemmeno sognato. Perché questi bambini cresceranno con Windows 10".

Filtrando il marketing e l'emotività (non che sia facile) questo spot ci dice molto sulla strategia di Microsoft. Prima di tutto è una conferma e un inno a quanto ci hanno detto di recente Satya Nadella e altri dirigenti Microsoft: è una strategia pensata per il domani, che non deve necessariamente funzionare a breve termine.

win 10 spot 2015 02

"Windows 10, un modo di fare più umano" è la frase che chiude l'annuncio e che rimanda a diversi concetti, ma soprattutto all'idea di interazione naturale. Oggi più che mai, Microsoft abbraccia l'idea secondo cui non può più essere la persona che sia adatta allo strumento tecnologico – se non in minima misura – ma piuttosto il contrario.

Usabilità innanzitutto quindi, affinché il dispositivo (non importa se smartphone, tablet o PC) sia lo strumento che ci permette di realizzare i nostri obiettivi qualsiasi essi siano. È un concetto che ad alcuni potrebbe sfuggire, e forse i tecnofili più radicali lo troveranno perfino irritante. Voi che ne pensate?

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