Rich, il creatore del canale CyberCPU, ha visto diversi suoi video rimossi con una motivazione che definisce quantomeno bizzarra. YouTube ha classificato il contenuto come violazione delle linee guida sulla sicurezza della community, sostenendo che il materiale incoraggiava comportamenti pericolosi che potrebbero causare "gravi danni fisici o morte". C'è solo un problema: si tratta di tutorial relativi a Windows 11, come ad esempio l'installazione bypassando l'uso di un account Microsoft.
Rich ha inizialmente ipotizzato che la rimozione fosse dovuta a un falso positivo generato dall'algoritmo di intelligenza artificiale di YouTube. Tuttavia, quando ha pubblicato un secondo video su come aggirare i requisiti stringenti di Microsoft per Windows 11, anche questo è stato rimosso con la stessa motivazione generica. Le sue successive richieste di chiarimenti sono rimaste senza risposta concreta, alimentando i suoi sospetti che l'intero processo di moderazione e assistenza clienti fosse gestito esclusivamente da sistemi automatizzati.
Nonostante molti follower del canale abbiano suggerito un possibile accordo tra YouTube e Microsoft dietro le quinte, il creatore ha respinto questa teoria. "Non credo che Microsoft c'entri nulla", ha dichiarato, puntando invece il dito contro l'eccessiva dipendenza di Google dall'intelligenza artificiale per la moderazione dei contenuti. Secondo la sua analisi, sia la rimozione iniziale che il rifiuto del ricorso sono stati gestiti da algoritmi, mentre il supporto clienti si limitava a un chatbot progettato per simulare una conversazione umana senza fornire risposte concrete.
La situazione diventa ancora più paradossale se si considera che Microsoft stessa ha recentemente rilasciato un aggiornamento per bloccare le scappatoie note che permettevano di configurare Windows 11 senza un account Microsoft. La scelta del colosso di Redmond di rendere questo requisito sostanzialmente non negoziabile, tranne che per le configurazioni con "Domain Account" su Windows 11 Pro, ha suscitato critiche nella comunità degli utenti più esperti che preferiscono mantenere il controllo locale dei propri dispositivi.
Rich ha concluso le sue riflessioni con una nota di rassegnazione pragmatica, riconoscendo che YouTube resta "il loro parco giochi" e che dovrà adattarsi alle regole della piattaforma, anche se queste rimangono opache e apparentemente arbitrarie. La sua frustrazione non riguarda tanto la rimozione dei video, quanto l'impossibilità di ottenere spiegazioni chiare su cosa esattamente abbia violato, costringendolo a fare supposizioni e congetture invece di ricevere linee guida precise. Una situazione che evidenzia i limiti degli attuali sistemi di moderazione automatizzata, capaci di classificare tutorial tecnici innocui come contenuti potenzialmente letali, senza apparentemente alcuna possibilità di revisione umana significativa.