Cariche elettriche per stimolare la pioggia

Alcuni ricercatori inglesi hanno dimostrato che potrebbe essere possibile utilizzare cariche elettriche all’interno delle nuvole per stimolare l’aggregazione delle gocce d’acqua e produrre così la pioggia.

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a cura di Alessandro Crea

Un quartetto di ricercatori, tre dell'Università di Reading, l'altro dell'Università di Oxford, ha riportato prove che l'invio di una carica elettrica in una nuvola priva di pioggia potrebbe provocare la formazione di gocce di pioggia. Nel loro articolo pubblicato su Proceedings of the Royal Society, A, M. H. P. Ambaum, T. Auerswald, R. Eaves e R. G. Harrison descrivono i loro calcoli che mostrano che alterare la carica elettrostatica nelle nuvole cariche di umidità potrebbe portare a una maggiore variazione di carica, con conseguente formazione di gocce di pioggia.

Con il progredire del cambiamento climatico, gli scienziati hanno previsto che alcune regioni diventeranno più secche. I funzionari degli Emirati Arabi Uniti hanno preso sul serio tali previsioni e stanno investendo in tecnologia per aumentare la quantità di precipitazioni nel loro paese. A tal fine, hanno pagato per la ricerca coinvolta in questo nuovo sforzo.

Il lavoro ha comportato calcoli delle forze elettrostatiche tra due sfere conduttrici, in questo caso sfere d'acqua che non sono ancora cresciute abbastanza da divenire gocce di pioggia. Hanno scoperto che maggiore è la variazione delle cariche tra le goccioline, maggiore è l'attrazione tra di loro. E questo li ha portati a suggerire che se la variazione fosse aumentata tramite una carica elettrica, le goccioline si sarebbero fuse, portando alla formazione di gocce di pioggia. Man mano che le goccioline si fondono e crescono di dimensioni, la carica elettrica aggiuntiva dovrebbe provocare fusioni tra le goccioline fino a quando non diventano abbastanza grandi da permettere alla gravità di prendere il sopravvento e cadere.

I ricercatori suggeriscono che una carica elettrica potrebbe essere somministrata alle nuvole aeree tramite droni, aerei o persino alte torri. Suggeriscono inoltre che ciò potrebbe non solo produrre pioggia dove si desidera, ma potrebbe impedire la pioggia che cade dove non serve costringendo le nuvole temporalesche a far cadere la pioggia prima che si spostino in tali aree, prevenendo la formazione di tornado, per esempio. E suggeriscono inoltre che la tecnica potrebbe funzionare in aree che soffrono di nebbia ma con poca pioggia.