Come dovrebbe essere l'IA secondo le regole approvate dall'Italia

Un documento congiunto rivelato da Reuters, mostra un accordo tra Germania, Francia e Italia riguardo alle future regolamentazioni sull'IA.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Per chi non lo sapesse, il Parlamento Europeo ha proposto a giugno un "Atto sull'IA" al fine di evitare rischi legati alle applicazioni dell'IA e prevenire effetti discriminatori, senza però rallentare l'innovazione tecnologica in Europa. Durante le discussioni, il Parlamento ha avanzato la proposta che il codice di condotta dovesse essere inizialmente vincolante solo per i principali fornitori di IA, prevalentemente provenienti dagli Stati Uniti.

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IA NVIDIA

Tuttavia, stando an documento congiunto rivelato da Reuters, ora anche tre governi dell'UE (compresa l'Italia) hanno sollevato preoccupazioni riguardo a questo apparente vantaggio competitivo per i fornitori più piccoli in Europa e sono d'accordo nel dar vita a un accordo che possa essere vincolante per tutti.

Le posizioni dei paesi

Italia

La posizione dell'Italia sulla regolamentazione dell'Intelligenza Artificiale (IA) è incentrata sulla creazione di un quadro regolamentare etico per un'IA sostenibile e affidabile. Il Ministero dello Sviluppo Economico italiano ha pubblicato una versione preliminare della sua strategia nazionale sull'IA nell'ottobre 2020, sottolineando l'importanza di garantire trasparenza, responsabilità e affidabilità nei sistemi di IA per stimolare la fiducia dei cittadini e favorire un ecosistema di IA in crescita.

La strategia italiana enfatizza altresì la necessità di promuovere la ricerca e l'innovazione nell'ambito dell'IA per potenziare la competitività imprenditoriale. Inoltre, il governo punta a investire 2,5 miliardi di euro in capitale umano, ricerca e innovazione nell'ambito dell'IA.

Fino a oggi, non esiste una regolamentazione nazionale specifica in Italia che si concentri su pratiche discriminatorie e di bias nel campo dell'IA. Tuttavia, la Costituzione italiana fornisce principi e disposizioni diversi che possono influenzare l'IA, e alcune soluzioni di IA sono già state esaminate da tribunali e autorità.

Germania

Il Ministero dell'Economia tedesco, responsabile insieme al Ministero degli Affari Digitali, ha sottolineato che lo Stato non dovrebbe regolare direttamente l'IA, ma piuttosto il suo utilizzo. La strategia nazionale tedesca sull'IA mira a portare benefici per le persone e l'ambiente, finanziando applicazioni di IA a vantaggio della società. 

La strategia tedesca propone diverse riforme politiche e iniziative per la formazione e l'istruzione formale, con un focus speciale sulla formazione di educatori, formatori e del pubblico in generale per garantire un livello di istruzione di alta qualità sull'IA. Inoltre, la Germania contribuisce ai lavori in corso dell'OCSE sull'IA e sostiene i Principi sull'IA dell'OCSE, al fine di aiutare i responsabili delle politiche ad implementare tali principi.

Francia

La Francia sta attivamente sostenendo regolamentazioni su scala globale per l'Intelligenza Artificiale (IA) e riconosce gli Stati Uniti come un partner significativo in questo sforzo. Il presidente francese Macron ha proposto che piattaforme come il G7 e l'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) sarebbero adatte per stabilire regolamentazioni globali per l'IA entro la fine del 2023.

I politici francesi sottolineano l'importanza di garantire la sicurezza, ridurre al minimo i pregiudizi e promuovere la trasparenza nei sistemi di IA, incoraggiando nel contempo la flessibilità per favorire l'innovazione. La Francia mira a posizionarsi come un polo di sviluppo per l'IA e collaborare con l'innovativo Atto sull'IA dell'UE, sostenendo nel contempo regolamentazioni globali.

Inoltre, il presidente francese Macron ha messo in guardia contro regolamentazioni eccessivamente restrittive e punitive sull'IA, sottolineando la necessità di regolare gli usi dell'IA piuttosto che le tecnologie stesse. 

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