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Svelato il mistero del "computer" di 2000 anni fa ritrovato in un relitto: ecco a cosa serviva

I ricercatori affermano di aver utilizzato le statistiche della ricerca sulle onde gravitazionali per risolvere un mistero del meccanismo di Anticitera.

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Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 03/07/2024 alle 08:58
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Un affascinante incrocio tra la scienza moderna e i misteri dell'antichità sta emergendo grazie all'impiego di tecniche avanzate studiate per l'analisi delle onde gravitazionali, fenomeni spaziotemporali generati da eventi cosmici di grande entità. Ricercatori dell'Università di Glasgow hanno, infatti, applicato questi innovativi modelli statistici per illuminare l'antico mistero del meccanismo di Anticitera, un sofisticato artefatto risalente al II secolo a.C., spesso descritto come il "computer più antico del mondo" e mostrato persino in Indiana Jones: il Quadrante del Destino.

Scoperto nel 1901 in un relitto sommerso, il meccanismo di Anticitera ha affascinato gli scienziati per oltre un secolo. Uno studio recentemente pubblicato sul Journal Ufficiale del British Horological Institute, condotto dal ricercatore di onde gravitazionali Graham Woan e dall'associato di ricerca Joseph Bayley, suggerisce che questo antico dispositivo fosse utilizzato per tenere traccia dell'anno lunare greco, grazie alla presenza di 354 fori nel "cerchio del calendario", coincidenti con il numero di giorni in un anno lunare.

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I ricercatori hanno escluso che tale strumento fosse destinato alla misurazione dell'anno solare, dichiarando "fortemente improbabile" un anello di 360 fori e "non plausibile" uno di 365 fori, basandosi sulle assunzioni del loro modello. La tecnica utilizzata, denominata analisi bayesiana, impiega principi di probabilità per quantificare l'incertezza su dati incompleti. In questo caso, è stata usata per calcolare il numero più probabile di fori nel meccanismo, analizzando la posizione dei fori sopravvissuti e la disposizione dei sei frammenti superstiti del cerchio.

Come si è arrivati a questa conclusione

L'origine di questa ricerca è curiosamente legata a un tentativo di ricostruzione fisica del meccanismo da parte di un YouTuber, Chris Budiselic, che esplorava metodi per determinare il numero esatto di fori nel cerchio del calendario. Questa intersezione tra ricostruzione amatoriale e ricerca accademica ha permesso di applicare tecniche modernissime, sviluppate per lo studio delle galassie lontane, alla comprensione di un dispositivo utilizzato quasi duemila anni fa per tracciare i movimenti celesti.

Nonostante i risultati ottenuti non possano essere associati agli esiti spettacolari di un film d'azione hollywoodiano come quelli di Indiana Jones, essi offrono comunque un'importante chiave di lettura per approfondire la conoscenza su come questo straordinario apparecchio fosse realizzato e utilizzato dai Greci antichi. Così conclude Woan:

“Speriamo che le nostre scoperte sul meccanismo di Antikythera, sebbene meno spettacolari di quelle fatte da Indiana Jones, aiutino ad approfondire la nostra comprensione di come questo notevole dispositivo fosse fatto e usato dai Greci".

L'integrazione tra metodologie avanzate e indagini storiche continua, quindi, a svelare i segreti del passato, offrendo spunti sempre nuovi per la comprensione delle tecnologie antiche e del loro impatto sulla civiltà umana.

Fonte dell'articolo: futurism.com

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