Il Progetto Galileo cercherà tecnologie aliene nel nostro sistema solare

Il nuovo Progetto Galileo cerca di scoprire prove di tecnologie aliene sulla Terra e all'interno del nostro Sistema Solare.

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a cura di Imma Antonella Marzovilli

Il nuovo Progetto Galileo cerca di scoprire prove di tecnologie aliene, non guardando sistemi stellari lontani ma trovando tracce delle loro tecnologie all'interno del nostro sistema solare e persino sulla Terra. La ricerca dell'intelligenza extraterrestre, o SETI, è iniziata negli anni Sessanta, ma gli scienziati devono ancora trovare prove ferree della sua esistenza. Gli avvistamenti di UFO, noti anche come avvistamenti di fenomeni aerei non identificati (UAP), non sono prove sufficienti per gli scienziati per dichiarare l'esistenza di civiltà aliene, infatti, un rapporto del Pentagono consegnato al Congresso degli Stati Uniti d'America il 25 giugno affermava quanto segue:

La quantità limitata di rapporti di alta qualità sui fenomeni aerei non identificati (UAP) ostacola la nostra capacità di trarre conclusioni definitive sulla natura o l'intento di UAP.

A tal fine, un'iniziativa SETI appena lanciata, chiamata Progetto Galileo (potete trovare notizie sul progetto a questo link dell'Università di Harvard), ha annunciato che il suo obiettivo sarà quello di cercare segni di tecnologiche extraterrestri situati nelle vicinanze della Terra e del sistema solare. L'astronomo Avi Loeb dell'Università di Harvard è il co-fondatore e capo del Progetto Galileo, così chiamato in onore dell'astronomo italiano del XVII secolo ingiustamente diffamato.

Avi Loeb è abbastanza famoso nel campo della ricerca di UFO (clicca qui per acquistare il libro Storia Illustrata degli UFO), infatti ha condotto molti studi in merito e ha suggerito, che l'oggetto interstellare non identificato, 'Oumuamua, che è passato brevemente attraverso il nostro sistema solare nel 2017, era una sonda aliena. Infatti, 'Oumuamua ha mostrato una strana forma simile a un sigaro e sembrava accelerare senza l'assistenza della gravità, portando Loeb a dedurre la presenza di tecnologia aliena.

I futuri telescopi, incluso l'Osservatorio Vera Rubin, dovrebbero essere in grado di rilevare oggetti di diverse dimensioni nell'orbita terrestre. Lo scopo della ricerca, ovviamente, sarà quello di convalidare gli oggetti candidati come di natura veramente extraterrestre. Se non verrà rilevata alcuna tecnologia aliena, il progetto continuerà a raccogliere preziosi dati scientifici che potrebbero essere utilizzati per studiare asteroidi e comete interstellari e rivelare nuovi fenomeni atmosferici.