L'orbita fluttuante della Terra ha influenzato l'evoluzione?

L'orbita terrestre non è così stabile come si potrebbe pensare: ogni 405.000 anni, si allunga e diventa più ellittica del 5%, prima di tornare a un percorso più uniforme. Abbiamo capito da tempo che questo ciclo guida i cambiamenti nel clima globale, ma influisce anche sulla vita sulla Terra.

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a cura di Alessandro Crea

Un team di scienziati guidato dal paleoceanografo Luc Beaufort, del Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (CNRS) ha trovato indizi che l'eccentricità orbitale della Terra sta guidando esplosioni evolutive di nuove specie, almeno nel plancton della varietà fotosintetizzante (fitoplancton).

I coccolitofori sono microscopiche alghe che mangiano la luce solare e creano placche di calcare attorno ai loro corpi morbidi e unicellulari. Queste conchiglie calcaree, chiamate coccoliti, sono estremamente prevalenti nei nostri reperti fossili e sono apparse per la prima volta circa 215 milioni di anni fa durante il Triassico superiore.

Questi vagabondi oceanici sono così abbondanti che contribuiscono in modo massiccio ai cicli dei nutrienti della Terra, quindi le forze che alterano la loro presenza possono avere un enorme impatto sui sistemi del nostro pianeta.

Beaufort e colleghi hanno misurato l'incredibile cifra di 9 milioni di coccoliti in 2,8 milioni di anni di evoluzione negli oceani Indiano e Pacifico, con l'aiuto della microscopia automatizzata AI. Utilizzando campioni sedimentari oceanici ben datati sono stati in grado di ottenere una risoluzione incredibilmente dettagliata di circa 2.000 anni.

I ricercatori sono stati in grado di utilizzare intervalli di dimensioni dei coccoliti per stimare il numero di specie, poiché precedenti studi genetici hanno confermato che diverse specie della famiglia Noelaerhabdaceae di coccolitofori possono essere identificate attraverso le loro dimensioni cellulari.

Hanno scoperto che la lunghezza media di un coccolite seguiva un ciclo regolare in linea con il ciclo di eccentricità orbitale di 405.000 anni. La più grande dimensione media del coccolite è apparsa con un leggero ritardo temporale dopo la massima eccentricità. Questo indipendentemente dal fatto che la Terra stesse vivendo uno stato glaciale o interglaciale.

Hanno scoperto che questo stesso modello si rifletteva sulle grandi scale temporali che hanno esaminato. Man mano che l'orbita terrestre diventa più ellittica, le stagioni intorno al suo equatore diventano più pronunciate. Queste condizioni più varie hanno spinto i coccolitofori a diversificarsi in più specie.

"Le specie più leggere (ad esempio, E. huxleyi e G. caribbeanica) contribuiscono maggiormente all'esportazione di carbonato coccolito", ha scritto il team, spiegando che quando dominano le specie opportunistiche di medie dimensioni c'è meno carbonio immagazzinato nelle conchiglie degli animali morti che affondano nelle profondità.

Alla luce di questi risultati e di altre ricerche di supporto, Beaufort e il team suggeriscono che il ritardo osservato tra eccentricità orbitale e cambiamenti climatici potrebbe suggerire che "i coccolitofori possono guidare, piuttosto che semplicemente rispondere, ai cambiamenti del ciclo del carbonio".

In altre parole, questi minuscoli piccoli organismi, insieme ad altri fitoplancton, possono aiutare a cambiare il clima della Terra in risposta a questi eventi orbitali. Ma è necessario un ulteriore lavoro per confermarlo.