Nella fisica dei materiali, un dogma sembrava incrollabile: il diamante rappresenta il non plus ultra della conducibilità termica tra i materiali isotropi. Oggi, questa certezza vacilla di fronte a una scoperta che potrebbe riscrivere i fondamenti della termodinamica applicata. Un team di ricercatori dell'Università di Houston, in collaborazione con l'Università della California a Santa Barbara e il Boston College, ha dimostrato che cristalli ultrapuri di arseniuro di boro (BAs) possono superare le prestazioni del diamante, raggiungendo valori di conducibilità termica superiori a 2.100 watt per metro per Kelvin (W/mK) a temperatura ambiente. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Materials Today, non solo stabilisce un nuovo record sperimentale, ma mette in discussione i modelli teorici consolidati sul trasferimento di calore nei solidi cristallini.
La vicenda scientifica dell'arseniuro di boro affonda le radici in una predizione teorica del 2013, quando il fisico David Broido del Boston College e i suoi colleghi calcolarono che questo composto binario potesse teoricamente eguagliare o persino superare il diamante nella conduzione termica. Tuttavia, nel 2017 revisioni successive introdussero nei modelli un fattore correttivo complesso noto come scattering a quattro fononi, riducendo le previsioni a circa 1.360 W/mK. Questa rettifica teorica convinse gran parte della comunità scientifica che l'arseniuro di boro non avrebbe mai potuto competere realmente con il diamante, spingendo molti ricercatori ad abbandonare questa linea di indagine.
Il gruppo guidato da Zhifeng Ren, professore di fisica e direttore del Texas Center for Superconductivity presso l'Università di Houston, ha invece adottato un approccio metodologico radicalmente diverso. Anziché accettare il limite teorico come invalicabile, i ricercatori hanno ipotizzato che il problema risiedesse nella qualità dei campioni sperimentali utilizzati negli studi precedenti. Le misurazioni effettuate fino a quel momento avevano infatti registrato valori attorno a 1.300 W/mK, notevolmente inferiori alle predizioni originarie, ma i cristalli testati contenevano impurità e difetti strutturali che ne compromettevano le prestazioni intrinseche.
La svolta è arrivata attraverso un drastico miglioramento dei processi di sintesi. Il team ha sviluppato metodologie innovative per purificare l'arsenico grezzo e perfezionare le tecniche di crescita cristallina, riducendo significativamente la concentrazione di difetti reticolari e impurità atomiche. I cristalli di arseniuro di boro ad alta purezza così ottenuti hanno esibito valori di conducibilità termica misurati con precisione che superano i 2.100 W/mK, oltrepassando non soltanto i risultati sperimentali precedenti ma anche il tetto teorico stabilito dai modelli del 2017.
Questo risultato ha implicazioni profonde per la fisica fondamentale del trasporto termico. I fononi, quanti di vibrazione reticolare responsabili della propagazione del calore nei solidi cristallini, si comportano nell'arseniuro di boro in modi che i modelli attuali non descrivono completamente. La discrepanza tra previsione teorica e misurazione sperimentale suggerisce che processi di scattering fononico non ancora pienamente compresi o parametri di interazione sottostimati giochino un ruolo cruciale. La scoperta riapre quindi un dibattito metodologico sulla necessità di integrare dati sperimentali di altissima qualità nella validazione e raffinamento delle teorie sui materiali.
Al di là delle questioni teoriche, l'arseniuro di boro si profila come un materiale rivoluzionario per applicazioni tecnologiche concrete. A differenza del diamante, che richiede condizioni estreme di temperatura e pressione per la sintesi e presenta limitazioni come semiconduttore, il BAs combina eccezionale conducibilità termica con proprietà elettroniche ottimali: elevata mobilità dei portatori di carica, ampia banda proibita e coefficiente di espansione termica ben compatibile con i substrati standard dell'elettronica. Queste caratteristiche lo rendono un candidato ideale per la gestione termica avanzata in dispositivi ad alta potenza, dai processori per data center agli smartphone, fino all'elettronica di potenza per veicoli elettrici e sistemi di telecomunicazione ad alta frequenza.
"Questo nuovo materiale è straordinario", ha commentato Ren. "Possiede le migliori proprietà di un buon semiconduttore e di un buon conduttore termico: tutte queste caratteristiche eccellenti riunite in un unico materiale. Non è mai accaduto prima negli altri materiali semiconduttori". La possibilità di fabbricare cristalli di BAs con metodi più accessibili ed economici rispetto alla sintesi del diamante artificiale potrebbe accelerare significativamente il trasferimento tecnologico dalla ricerca di base all'industria.
La ricerca si inserisce in un progetto quinquennale finanziato dalla National Science Foundation con 2,8 milioni di dollari, coordinato da Bolin Liao dell'Università della California a Santa Barbara e che coinvolge anche l'Università di Notre Dame e l'UC Irvine. Il supporto parziale dell'azienda Qorvo testimonia l'interesse industriale concreto verso questa classe di materiali. Gli scienziati del Texas Center for Superconductivity hanno già pianificato ulteriori raffinamenti delle tecniche di sintesi, puntando a spingere ancora oltre le prestazioni dell'arseniuro di boro e a chiarire definitivamente i meccanismi fisici alla base del suo comportamento termico anomalo.
Ren ha lanciato un appello alla comunità scientifica affinché non si lasci limitare da previsioni teoriche che potrebbero sottostimare le capacità reali dei materiali. "Non bisogna permettere a una teoria di impedirvi di scoprire qualcosa di ancora più grande, ed è esattamente ciò che è accaduto in questo lavoro", ha concluso il ricercatore. La lezione metodologica è chiara: nella scienza dei materiali, il dialogo continuo tra esperimento e teoria rimane essenziale, e risultati sperimentali rigorosi e riproducibili devono sempre guidare la revisione dei modelli, per quanto consolidati essi siano.