La superconduttività ad alte prestazioni trova un nuovo alleato nei materiali a base di ferro. Un gruppo di ricerca cinese guidato dal professor Ma Yanwei dell'Institute of Electrical Engineering dell'Accademia Cinese delle Scienze ha raggiunto un risultato straordinario nel potenziamento delle capacità di trasporto di corrente in fili superconduttori, aprendo prospettive concrete per tecnologie di frontiera come acceleratori di particelle, reattori a fusione nucleare e sistemi avanzati di risonanza magnetica. La chiave del successo risiede in un approccio innovativo che sfrutta campi di stress asimmetrici per generare centri di ancoraggio dei vortici magnetici ad alta densità, superando uno dei limiti più ostici di questa classe di materiali.
I superconduttori a base di ferro rappresentano da anni una promessa per le applicazioni in campi magnetici estremi, grazie alla combinazione di proprietà notevoli: campi critici elevati, bassa anisotropia magnetica e costi contenuti rispetto ai superconduttori tradizionali basati su rame. Tuttavia, la loro struttura cristallina intrinsecamente fragile ha sempre reso estremamente complesso introdurre i difetti controllati necessari per bloccare efficacemente i vortici magnetici e permettere il passaggio di correnti elevate senza dispersioni energetiche. Questo fenomeno, noto come flux pinning, è fondamentale per qualsiasi applicazione pratica della superconduttività in presenza di campi magnetici intensi.
La metodologia sviluppata dal team di Ma si basa su un'ingegneria sofisticata degli stress meccanici applicati al materiale durante la fase di fabbricazione. Utilizzando tecnologie di estrusione scalabili industrialmente, i ricercatori hanno ottenuto un controllo sinergico della pressione idrostatica e dello stress di taglio, inducendo scivolamenti localizzati e torsioni nel reticolo cristallino rigido dei superconduttori ferrosi. Questo processo genera una densità elevata di dislocazioni, ovvero imperfezioni lineari nella struttura atomica, che vengono successivamente ottimizzate attraverso trattamenti termici mirati per formare array ordinati, creando una rete efficiente di centri di ancoraggio per i vortici magnetici.
I risultati sperimentali, pubblicati sulla rivista Advanced Materials, documentano progressi quantitativi di portata eccezionale. La densità di corrente critica (Jc), parametro che misura la massima corrente trasportabile senza perdite per unità di sezione, è aumentata drasticamente: a 10 tesla il valore è passato da 1,5×10⁵ A/cm² a 4,5×10⁵ A/cm², mentre a 30 tesla ha raggiunto 2,1×10⁵ A/cm², un incremento di cinque volte rispetto ai benchmark precedenti. Questi valori rappresentano un nuovo standard globale per i fili superconduttori a base di ferro e avvicinano significativamente questa tecnologia alla competitività con i materiali superconduttori convenzionali.
La validazione sperimentale di queste prestazioni ha richiesto infrastrutture di ricerca d'avanguardia. Il Steady High Magnetic Field Facility degli Hefei Institutes of Physical Science, parte dell'Accademia Cinese delle Scienze, ha fornito supporto cruciale attraverso il magnete raffreddato ad acqua WM5, capace di generare campi magnetici superiori a 30 tesla. Come sottolineato dal professor Ma, "testare questi fili ad alte prestazioni richiedeva campi magnetici superiori a 30 T, condizione resa possibile dalle strutture sperimentali che hanno garantito l'ambiente necessario per verificare le capacità di trasporto di corrente in condizioni estreme". Tali intensità di campo magnetico sono fondamentali per simulare le condizioni operative reali in applicazioni come i magneti per la fusione nucleare o gli acceleratori di particelle.
Dal punto di vista applicativo, questa ricerca traccia una rotta economicamente sostenibile per lo sviluppo di conduttori superconduttori ad alte prestazioni. A differenza di approcci precedenti che richiedevano processi costosi o materiali rari, la strategia basata su stress asimmetrici utilizza tecnologie di fabbricazione potenzialmente scalabili a livello industriale. Ciò potrebbe accelerare significativamente l'implementazione pratica dei superconduttori ferrosi nelle tecnologie di frontiera che richiedono campi magnetici intensi, riducendo contemporaneamente i costi di produzione e ampliando l'accessibilità di queste soluzioni tecnologiche.