La ricerca sui superconduttori a temperatura ambiente, uno degli obiettivi più ambiziosi della fisica contemporanea, compie un passo significativo grazie all'applicazione del calcolo quantistico. Un team di ricercatori dell'azienda specializzata Quantinuum ha dimostrato per la prima volta che un computer quantistico può misurare con precisione le correlazioni di accoppiamento elettronico, segnali quantistici che indicano quando gli elettroni formano coppie all'interno di un materiale. Questa capacità rappresenta un tassello fondamentale per comprendere e progettare materiali superconduttori capaci di funzionare senza necessità di raffreddamento estremo, aprendo prospettive rivoluzionarie per la trasmissione di energia elettrica senza dispersioni.
I superconduttori sono materiali con una proprietà straordinaria: possono condurre elettricità con resistenza elettrica pari a zero, eliminando completamente le perdite energetiche sotto forma di calore. Il problema che ne ha limitato finora l'applicazione su larga scala risiede nella necessità di raffreddarli a temperature estremamente basse, prossime allo zero assoluto (circa -273°C), con costi elevati e complessità logistiche proibitive. Da decenni la comunità scientifica indaga come modificare la struttura di questi materiali per innalzare la loro temperatura critica, e il consenso crescente indica che la chiave risiede proprio nella comprensione delle correlazioni di accoppiamento elettronico, il meccanismo attraverso cui gli elettroni si uniscono in coppie nel reticolo cristallino.
Per mappare il comportamento elettronico nei potenziali superconduttori, i fisici utilizzano il modello di Fermi-Hubbard, un framework matematico che consente di testare e predire come si comporteranno gli elettroni in nuovi materiali. Tuttavia, questa simulazione presenta un ostacolo insormontabile: all'aumentare del numero di particelle considerate, la complessità computazionale cresce in modo esponenziale, rendendo impossibile per i supercomputer tradizionali più potenti risolvere il problema per sistemi di dimensioni realistiche. Questa impasse ha bloccato per anni i progressi nella progettazione razionale di nuovi superconduttori.
L'approccio seguito dai ricercatori di Quantinuum aggira elegantemente questa limitazione. Invece di tentare di calcolare il comportamento del materiale attraverso algoritmi classici, il computer quantistico Helios-1 ha simulato direttamente le interazioni quantistiche all'interno del materiale stesso. La macchina utilizza ioni intrappolati come qubit, i bit quantistici che costituiscono l'unità fondamentale dell'elaborazione quantistica. A differenza di un bit classico, che può assumere esclusivamente il valore 0 o 1, un qubit può esistere simultaneamente in entrambi gli stati grazie al principio di sovrapposizione quantistica, consentendo di rappresentare e manipolare sistemi fisici complessi in modo naturale.
Il sistema Helios-1 ha condotto le misurazioni in tre diversi scenari sperimentali, includendo la simulazione di un modello per superconduttori a base di nichel di recente scoperta, una classe di materiali che ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica. I risultati, pubblicati sul server di preprint arXiv, dimostrano che il calcolo quantistico può creare e analizzare stati fisicamente rilevanti caratterizzati da correlazioni di accoppiamento superconduttivo. Come sottolineano gli autori dello studio, questi risultati aprono una via per l'esplorazione della superconduttività attraverso i computer quantistici, rappresentando una prova di principio della validità dell'approccio.
Tuttavia, la strada verso l'applicazione sistematica del calcolo quantistico a questo problema presenta ancora sfide significative che richiedono soluzione. Il primo ostacolo è l'accumulo di rumore: interferenze ambientali come campi elettromagnetici possono causare il collasso dei qubit, compromettendo l'affidabilità delle misurazioni. Questo fenomeno, noto come decoerenza quantistica, limita la durata e la complessità delle simulazioni realizzabili. In secondo luogo, per simulare accuratamente materiali reali di dimensioni significative è necessario un numero molto maggiore di qubit rispetto a quelli attualmente disponibili anche nei processori quantistici più avanzati.
Nonostante queste limitazioni tecnologiche, la dimostrazione rappresenta un avanzamento metodologico di rilievo. La capacità di misurare direttamente le correlazioni di accoppiamento in configurazioni complesse fornisce ai ricercatori uno strumento nuovo per esplorare lo spazio dei materiali candidati, accelerando potenzialmente il processo di scoperta. Le prospettive future includono l'incremento del numero di qubit, il miglioramento delle tecniche di correzione degli errori quantistici e l'estensione delle simulazioni a temperature e composizioni chimiche diverse, con l'obiettivo di identificare combinazioni di elementi e strutture reticolari promettenti per la superconduttività ad alta temperatura.