Testato un nuovo motore per razzi alimentato con rifiuti di plastica

L’azienda britannica Pulsar Fusion ha testato per la prima volta con successo un nuovo motore per razzi in parte alimentato con rifiuti plastici.

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a cura di Alessandro Crea

Un'azienda britannica, con elevate aspirazioni sui viaggi spaziali sostenibili, ha testato un motore a razzo alimentato in parte da rifiuti di plastica. Il motore a razzo ibrido di Pulsar Fusion fa parte di un progetto ambizioso che prevede anche lo sviluppo della tecnologia di fusione nucleare per la propulsione ad alta velocità, che potrebbe dimezzare i tempi di viaggio verso Marte.

L'idea di incorporare rifiuti di plastica riciclati nei carburanti ibridi per razzi è qualcosa che abbiamo visto esplorare già in passato. Virgin Galactic ha flirtato con l'idea nel 2014 attraverso l'uso di un razzo alimentato da un carburante basato su una classe di plastiche termoindurenti, anche se questa idea è stata rapidamente abbandonata dopo un volo di prova fallito. La società scozzese Skyrora è un'altra azienda che lavora su tale tecnologia, avendo testato con successo il suo carburante Ecosene a base di rifiuti di plastica convertiti.

Pulsar Fusion sta lanciando la sua idea con un razzo "verde" che utilizza un combustibile ibrido costituito da polietilene ad alta densità (HDPE) e ossidante al protossido di azoto, che viene alimentato nella camera di combustione sotto pressione regolata attraverso una valvola di controllo. L'HDPE è utilizzato in una gamma di prodotti in plastica tra cui bottiglie, tubazioni e taglieri, consentendo molte opportunità di reperire e riciclare questo ingrediente chiave del carburante.

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Nella base militare del Ministero della Difesa del Regno Unito a Salisbury, la scorsa settimana, Pulsar Fusion ha completato i primi test statici del suo motore a razzo ibrido e prevede di seguire questi test con una dimostrazione per i potenziali clienti questa settimana. "Avere un test missilistico britannico sul suolo britannico è una novità. Pulsar è tra le pochissime aziende al mondo ad aver costruito e testato queste tecnologie. Abbiamo un team di scienziati fantastici con una vasta esperienza da ringraziare per queste pietre miliari" sono state le parole di Richard Dinan, CEO di Pulsar Fusion.

La società afferma che le potenziali applicazioni per il motore a razzo "verde" includono il lancio di persone e satelliti nello spazio, ma la sua visione per l'esplorazione spaziale non finisce qui, con piani per sviluppare motori di propulsione ad alta velocità basati sulla fusione nucleare e lanciarli in questo decennio. Il che rende gli obiettivi di Pulsar Fusion nello spazio, davvero molto ambiziosi.

Pulsar Fusion ha lavorato sulla sua tecnologia di fusione nucleare per nove anni e mira a utilizzare potenti elettromagneti per dirigere l'energia rilasciata attraverso le reazioni di fusione in una forma di propulsione. Ciò non solo annullerebbe la necessità per i veicoli spaziali di trasportare rifornimenti di carburante pesanti, ma consentirebbe anche loro di viaggiare a velocità incredibili, abbastanza veloci da raggiungere Marte dalla Terra in metà del tempo rispetto ai veicoli spaziali di oggi, secondo Pulsar Fusion.

Vale la pena notare che le sfide intrinseche nel ricreare la fusione nucleare sulla Terra hanno afflitto gli scienziati per decenni, quindi incorporare una tecnologia ancora in embrione in un sistema di propulsione per un veicolo spaziale di prossima generazione, sarebbe davvero un compito arduo.